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Nazionale
16 Giugno 2025 - 13:30
Non solo grinta e passione per il calcio: Rino Gattuso, nuovo commissario tecnico della nazionale italiana, è anche il volto pubblico di una malattia rara e poco conosciuta, la miastenia oculare. Emersa nel 2020, quando l’ex campione del mondo allenava il Napoli, la patologia si manifestò con un occhio visibilmente offeso, attirando l’attenzione dei media e degli appassionati.
La miastenia oculare è una malattia cronica autoimmune che colpisce selettivamente i muscoli oculari e palpebrali, provocando sintomi come diplopia (visione doppia) e ptosi (palpebra cadente). La causa è legata alla presenza di autoanticorpi che ostacolano la corretta trasmissione dei segnali nervosi ai muscoli, indebolendoli.
Gattuso non si è mai nascosto. Anzi, ha scelto di raccontare pubblicamente la propria condizione, incoraggiando i giovani a non vergognarsi di quello che vedono allo specchio. “La vita è bella e bisogna affrontarla senza paura, senza nascondersi”, disse in una conferenza stampa. Un messaggio forte, accompagnato dalla sua inconfondibile autoironia: “E comunque non sono morto”.
Dal punto di vista clinico, la miastenia oculare non è guaribile, ma è gestibile. Esistono terapie farmacologiche che riducono sensibilmente i sintomi e migliorano la qualità della vita. Nel caso di Gattuso, se inizialmente la visione doppia aveva rappresentato un ostacolo professionale, oggi non gli impedisce più di lavorare pienamente, come dimostra il nuovo incarico da commissario tecnico.
La malattia colpisce uomini e donne di ogni età, con una maggiore incidenza tra le donne sotto i 40 anni e gli uomini oltre i 60. Nonostante la sua rarità, il caso di Gattuso ha contribuito a far conoscere questa patologia, sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza della diagnosi e della gestione clinica.
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