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GIORNATA AZZURRA

Gattuso-Gravina, a che punto siamo? Ecco quando sarà la giornata-chiave per la panchina dell'Italia

Ringhio è il candidato forte per guidare la Nazionale, ma manca ancora l'accordo definitivo. E Malagò torna sulla Norvegia...

L’Italia ringhia, il gioco di parole è fin troppo semplice e scontato. Però è proprio così: Gennaro Gattuso è sempre più vicino a diventare il commissario tecnico della Nazionale. E quella di giovedì 12 giugno sarà una giornata chiave, perché è previsto un incontro tra le parti per mettere nero su bianco l’accordo definitivo. Il presidente della Figc Gabriele Gravina è in continuo contatto con l’ex centrocampista, ma è tra qualche ora che si vedranno di persona per arrivare alla stretta di mano decisiva e definitiva. C’è da risolvere innanzitutto la durata del contratto, anche perché all’orizzonte non ci sono solo i Mondiali del 2026, tutti da conquistare per gli azzurri, ma anche gli Europei del 2028.

Con Gattuso si vorrebbe aprire un ciclo, non fargli recitare il ruolo di semplice traghettatore in un mare così di tempesta come quello in cui si ritroverebbe Ringhio. Ecco perché fino all’incontro odierno non si vuole sbilanciare nessuno, con le alternative degli altri campioni del mondo del 2006 Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro che rimangono sullo sfondo. In ogni caso, Gattuso ha un’enorme voglia di tornare subito in sella: va a caccia di una rivincita personale dopo aver perso il campionato in Croazia proprio all’ultima giornata, sfumato negli ultimi 90° minuti.

Nel frattempo, c’è anche chi ha fatto un passo indietro ed è tornato alla dèbacle in Norvegia: "Ci sono stati degli episodi particolarmente tristi, abbiamo perso una partita che definire importante è dire poco e siamo arrivati a questa decisione riguardo al commissario tecnico - il commento del presidente del Coni Giovanni Malagò, a margine della presentazione della ventinovesima edizione del Premio Internazionale Fair Play Menarini - c’è chi la vede in modo più polemico e chi cerca di trovare la soluzione migliore possibile: la situazione si è molto complicata ma nulla è perduto, quello che conta è la tenacia e il voler perseguire i risultati, chiaro che bisogna avere presupposti diversi da quelli che si sono visti". E sul gran rifiuto di Ranieri: "E' una persona molto seria e quello che apprezzo di lui, merce rara nel mondo dello sport e del calcio, è che quando dà la parola, qualunque cosa succeda, la rispetta - ha aggiunto sull’ex tecnico che ha preferito restare nel nuovo ruolo nella dirigenza della Roma piuttosto che guidare la Nazionale - e se ci fossero state le condizioni per poterlo fare sicuramente avrebbe preso seriamente in considerazione l’opportunità".

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