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Chi era Samuele Privitera? Il ragazzo di 19 anni che sognava il Tour de France

Dopo la tragedia al Giro della Valle d’Aosta, il ciclismo giovanile si strige e chiede più sicurezza. Ora si indaga: si poteva evitare?

 Chi era Samuele Privitera? Il ragazzo di 19 anni che sognava il Tour de France

Era considerato uno dei giovani più promettenti del ciclismo italiano, e sognava di diventare professionista entro l’anno. Samuele Privitera, 19 anni, originario di Perinaldo (Imperia), correva dal 2022 con la formazione statunitense Hagens Berman Jayco, nella categoria Under 23. Dotato di grande talento e determinazione, aveva già mostrato il suo valore in corse di alto livello, tra cui la Settimana Internazionale Coppi e Bartali e il Giro d’Italia Next Gen. A inizio stagione aveva conquistato un brillante secondo posto all’Istrian Spring Trophy, confermando la sua crescita costante.

Samuele era il cuore della squadra. Sempre sorridente, generoso, amava la vita, la bici, i suoi compagni”, ha scritto in un post commosso Axel Merckx, ex corridore e direttore sportivo del team.

Il dramma si è consumato ieri, mercoledì 16 luglio durante la prima tappa del 61° Giro Ciclistico della Valle d’Aosta – Mont Blanc. A circa 50 km dalla partenza e 35 km dall’arrivo, in discesa nel comune di Pontey, Samuele ha perso il controllo della bici dopo aver urtato un dosso. È finito violentemente contro un cancello, perdendo il casco e subendo un gravissimo trauma cranico.

I soccorsi sono stati tempestivi, e il giovane è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Parini di Aosta, dove però è deceduto in serata, prima dell’arrivo dei genitori, partiti immediatamente dall’Imperiese. La Procura di Aosta ha aperto un’inchiesta e attende una prima relazione tecnica; al momento non è prevista l’autopsia.

Ora la tappa successiva del Petit Tour, come viene soprannominata la corsa valdostana, è stata annullata. La Società Ciclistica Valdostana, organizzatrice dell’evento, ha lasciato piena libertà alle squadre di decidere se proseguire la gara. La tappa di venerdì 18 luglio si correrà con partenza neutralizzata, preceduta da un minuto di silenzio, e con modifiche al percorso: sono stati annullati il GPM del Col d’Introd e lo sprint di Gressan, ma l’orario resterà invariato (partenza alle 12:25). Tutte le cerimonie ufficiali fino alla fine della corsa sono state cancellate.

Anche il Tour de France ha voluto rendere omaggio a Samuele, con un applauso commosso prima della dodicesima tappa.

Dopo la tragedia, le squadre under 23 internazionali hanno chiesto a gran voce un rafforzamento delle misure di sicurezza. Gli organizzatori hanno accolto subito le richieste: per le prossime tappe saranno presenti quattro ambulanze e tre medici, di cui due rianimatori — una dotazione doppia rispetto al minimo previsto dal regolamento.

I team chiedono inoltre alla UCI (Union Cycliste Internationale) che venga esteso anche alle gare giovanili l’uso degli auricolari radio, finora riservato ai professionisti, per poter segnalare tempestivamente ostacoli, pericoli o situazioni critiche.

Il presidente della Federciclismo, Cordiano Dagnoni, ha dichiarato:

“Abbiamo il dovere morale di intensificare gli sforzi per proteggere i nostri giovani atleti. Ogni anno aggiorniamo i regolamenti, ma ora serve fare di più, con coraggio e responsabilità.”

Numerose le voci istituzionali che si sono unite al dolore. Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, ha parlato di “commozione e sgomento”, esprimendo vicinanza alla famiglia a nome dell’intera giunta. Anche il presidente della Valle d’Aosta, Renzo Testolin, ha definito la morte di Samuele “una ferita profonda per tutta la comunità”.

Nel segno della solidarietà, il comitato organizzatore ha annunciato che tutti i premi di tappa saranno devoluti alla famiglia di Samuele Privitera.

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