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Calcio estero
04 Settembre 2025 - 22:16
La convivenza tra Matvey Safonov e Illia Zabarnyi al PSG non è delle più semplici. Nonostante il club parigino sembri aver costruito un gruppo unito e coeso sotto la guida di Luis Enrique, la guerra tra Ucraina e Russia ha portato a una situazione di difficile gestione all’interno dello spogliatoio.
L’arrivo di Zabarnyi, acquistato quest’estate dal Bournemouth per 63 milioni di euro, ha messo in evidenza le difficoltà geopolitiche che il difensore ucraino deve affrontare. Secondo quanto riportato dall’ex portiere ucraino Denys Boyko durante una trasmissione sul sito Football 360, il neo-acquisto avrebbe chiesto esplicitamente che Safonov fosse ceduto prima di accettare l’offerta del PSG. La motivazione? La guerra tra i due paesi.
Zabarnyi, che è stato acquistato come uno dei difensori più promettenti in circolazione, avrebbe espresso il suo malessere per la presenza di un compagno russo in squadra. “Per fortuna Safonov non gioca. Ed è già qualcosa di positivo”, ha dichiarato Boyko, sottolineando come l’ex difensore della Dinamo Kiev sapesse che non sarebbe stato facile convivere con un giocatore russo, dato il conflitto in corso.
Tuttavia, la situazione è tutt’altro che semplice. Safonov, che è stato prelevato dal Krasnodar la scorsa stagione per 20 milioni di euro, ha un contratto con il PSG che lo lega al club fino al 2029. Nonostante il suo impiego limitato, essendo stato chiuso da Donnarumma e ora dal nuovo portiere Chevalier, Safonov ha dichiarato di voler rimanere al club, pronto a lottare per nuovi trofei.
Nel frattempo, l’arrivo di Zabarnyi ha portato alla luce una serie di dichiarazioni da parte del difensore ucraino. In un video pubblicato sui social, il giovane centrale ha parlato del conflitto che ha devastato il suo paese negli ultimi anni, sottolineando che non ha alcuna relazione con i russi e che non può accettare la situazione attuale. “La guerra continua e non ho alcuna relazione con nessun russo. Rispetterò i miei obblighi verso il club, ma sostengo pienamente l’isolamento del calcio russo nel mondo”, ha dichiarato Zabarnyi.
Il PSG, che si è trovato a gestire una situazione più grande di una semplice questione sportiva, ha cercato di smorzare le polemiche, con Luis Enrique che ha sottolineato come il calcio debba essere un luogo di unione e non di separazione. Nonostante ciò, la tensione rimane alta, e il club dovrà fare attenzione a non lasciare che le differenze geopolitiche influenzino l’armonia all’interno dello spogliatoio.
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