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PIANETA bianconero

La Juve non vince più (da 43 giorni) ma lui non ha paura. L'ex Sarri però...

Alla vigilia della sfida tra Lazio e Juve, Tudor: "Sono lucido, mi è tutto chiaro"

La Juve non vince più (da 43 giorni) ma lui non ha paura. L'ex Sarri però...

A sinistra Igor Tudor, a destra il grande ex della partita Maurizio Sarri

Quarantadue giorni senza vittoria - correva il 13 settembre scorso, successo in casa contro l’Inter - sono un’infinità per una società che da sempre fa suo il motto «vincere non è importante, è l’unica cosa che conta». Ecco perché la banda di Igor Tudor deve dare subito risposte dopo l’1-0 di Madrid: «La squadra è motivata e vogliosa di fare una bella gara - ha detto Tudor alla vigilia del posticipo contro la Lazio del grande ex Maurizio Sarri -, è consapevole del momento e della qualità dell’avversario che affronterà e ci siamo preparati bene in questi due allenamenti, domani vogliamo fare una grande prestazione». La sconfitta di Madrid, la seconda di fila dopo quella di Como, non ha allontanato le voci di esonero e anche le critiche sono sempre all’ordine del giorno dalle parti della Continassa: «Non leggo nulla e non so rispondervi, ma vi posso dire che da 0 a 10, al mio futuro penso 0 - ha aggiunto il tecnico croato - e sono lucido, mi è tutto chiaro e penso solo a come migliorare la squadra: l’unico futuro che mi interessa è domani (oggi, ndr) contro la Lazio, sarà un bel banco di prova».

Dal Bernabeu aveva solamente accennato una riflessione legata alla personalità, alla vigilia della trasferta nella Capitale ci entra nel dettaglio: «È un problema legato anche alla generazione, perché oggi se un giocatore ha qualità e ti porta anche personalità vera, è un po' come avere dell'oro in squadra, sono rari - ha spiegato il tecnico - e da genitore di tre figli, vedo che nel mondo c’è sempre meno empatia e più egoismo: questo è una rovina, io al campo provo ogni giorno a stimolare e a spronare la personalità di ogni singolo calciatore». Tra questi c’è anche il talento turco bianconero Kenan Yildiz, che con la fascia di capitano al braccio e la 10 sulla schiena sembra sempre più simile a Del Piero: «I paragoni sono delicati, pensiamo anche al fatto che Alex ha fatto la storia e Kenan è alla prima stagione che vive da protagonista vero e assoluto - ha risposto il croato sul parallelismo tra i due fantasisti - ma di certo è un giocatore importantissimo, forse il più importante: ha anche questo ginocchio un po’ così, è giusto che riposi e fa parte del percorso». Nemmeno contro la Lazio, però, sembra la sfida nella quale potersi permettere di rinunciare a Yildiz dall’inizio, anzi il turco dovrebbe ancora una volta giocare sulla trequarti con Conceicao e probabilmente alle spalle di David. Per il resto non ci saranno grandi cambiamenti né in difesa, dove si va verso la conferma del terzetto Gatti-Rugani-Kelly, né in mediana, con la coppia Locatelli-Thuram tra Kalulu e Cambiaso.

A Roma, intanto, ha parlato anche il grande ex della sfida, Maurizio Sarri: «Ho pochi ricordi alla Juventus - ha tagliato corto l’allenatore toscano -, sono stato una sola stagione tra l'altro particolare perché da marzo si giocava a porte chiuse. Soddisfazione per aver vinto uno Scudetto con un gruppo a fine ciclo». Domenica sera (ore 20:45) sarà tutta un’altra storia, visto che Lazio e Juve devono ripartire.

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