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CICLISMO
28 Novembre 2025 - 10:45
Jonas Vingegaard pensa al Giro (foto IG@jonasvingegaard)
Ventitrè giorni di corsa, tre riposi e trasferimenti compresi, due sconfinamenti importanti, altrettante tappe in Piemonte e solita passerella finale a Roma. Il Giro d'Italia 2026 nascerà ufficialmente lunedì prossimo all’Auditorium del Parco della Musica “Ennio Morricone” di Roma. a partire dalle 15:30, ma in realtà il percorso ormai è stato definito e anche grazie alle anticipazioni di alcuni siti di settore, come Cicloweb, siamo in grado di svelare i suoi aspetti salienti. Un tracciato esigente ma non durissimo, che strizza l'occhio ai big del pedale mondiale cominciando dal possibile ritorno di Remco Evenepoel e dal debutto di Jonas Vingegaard.
Una sola cronometro, lunga almeno una quarantina di km, all'inizio della seconda settimana tutta sulla costa della Toscana da Viareggio a Massa, ma anche sette arrivi in salita, nessuno però in Piemonte. Scendendo nel dettagli, la 109esima edizione del Giro partirà venerdì 8 maggio con la prima delle tre tappe bulgare che saranno soprattutto dedicate ai velocisti, ma con qualche sorpresa. Poi il volo in Calabria per risalire l'Italia. Nella prima settimana piena spiccano soprattutto gli arrivi di Potenza, sul Block Haus in Abruzzo a quota 1.665 metri ma anche a Corno alle Scale in Emilia per il secondo arrivo in quota.
Nella seconda settimana, dopo la crono individuale e l'arrivo a Chiavari, ecco il Piemonte. Un arrivo a Novi Ligure per omaggiare i Campionissimi, come Girardengo e Coppi, seguito da uno a Verbania che sarà una festa soprattutto per Filippo Ganna. Sabato 23 maggio invece il tappone alpino in Valle d'Aosta con arrivo a Pila, seguito da una frazione per velocisti a Milano.
Decisivi gli ultimi sei giorni, aperti il 26 maggio dall’arrivo in salita a Carì, nel Canton Ticino. Arrivo in quota anche ad Andalo nella giornata successiva, non impossibile. Tutto si deciderà tra il 29 e il 30: prima il tappone dolomitico con traguardo in quota a Piani di Pezzé dopo aver scalato Duran, Staulanza, Giau e Falzarego. E il giorno successivo, anche per commemorare il tragico terremoto del 1976, tutto Fruiuli con la doppia scalata a Piancavallo. Infine altro trasferimento e volata sui Fori Imperiali che sono ormai diventati tradizionali.
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