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SCI ALPINO

Aspetti Sofia Goggia, spunta la Vonn e Federica Brignone se la ride: sarà alle Olimpiadi

Nella prima discesa di St. Moritz ritorno alla vittoria della 41enne americana dopo sette anni, quarta la bergamasca mentre la Fede nazionale è stata scelta come portabandiera

Tutto vero, Federica Brignone è tornata: ecco dove ha ricominciato

Federica Brignone

Nel giorno di Sofia Goggia, a rovinarle la festa sono un'amica del cuore e una compagna di nazionale con la quale ha trovato equilibri nel tempo. Lindsey Vonn a 41 primavere e 21 anni dopo la prima volta è tornata a vincere una gara di Coppa del Mondo e Federica Brignone è stata scelta, insieme ad Arianna Fontana, Federico Pellegrino e Amos Mosaner, come portabandiera azzurra per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026.

Vonn non saliva sul gradino più alto del podio da sette anni, ma in mezzo ci sono anche un lungo ritiro e un'operazione che le è servita per ricostruire il ginocchio con una protesi che si è dimostrata soluzione perfetta. Lo scorso anno, quando era tornata, anche vecchi campioni del passato avevano sollevato dubbi. A St. Moritz, pista che ama parecchio al pare delle Tofane di Cortina, ha zittito tutti con una prestazione mostruosa. Ha chiuso in 1'29”63, con 98 centesimi sull'austriaca Madgalena Egger, sorpresa relativa perché a 24 anni forse ha veramente svoltato dopo essere stata fenomenale nelle categorie giovanili.

Terza la sua connazionale Mirjam Puchner a 1”16 e quarta la Goggia, staccata di 1”31 senza mai essere stata veramente in gara. «Secondo me ho fatto una buona gara nel complesso. Pensavo che Lindsey fosse una delle favorite: è impressionante che abbia vinto con questo margine, recuperando otto decimi in un singolo intermedio. Oggi ci porta tutti a scuola, inutile negarlo». Buona prova di Sara Allemand, al debutto in Coppa: la bardonecchiese ha chiuso con il 43° tempo ma è stata squalificata per aver inforcato il telo dell'ultima porta.

Federica Brignone ha fatto ancora da spettatrice, ma intanto si gode l'ufficializzazione del suo ruolo alle Olimpiadi. «Per me è il sogno che si realizza. Dal giorno dell'infortunio è stata la motivazione per lottare e rialzarmi Grazie a tutti coloro che mi sono stati vicini da sempre e ancora di più in questi mesi».

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