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Gigio Donnarumma (foto: depositphotos)

RICONOSCENZA «Ha sbagliato a scegliere il Psg? Ha sbagliato a scegliere i soldi. L’ho detto anche a suo padre e sua madre, l’estate scorsa, qui a Milano Marittima. Doveva restare al Milan non tanto per riconoscenza ma perché era il posto ideale per crescere. Mai lasciare i posti in cui si sta bene. Ma resta un grande campione, lo conosco da quando era poco più che un bambino, nelle Nazionali giovanili. Si rialzerà. Cosa penso del progetto Psg? Che non è un progetto. Come ha detto George Bernard Shaw, il calcio è l’arte di comprimere la storia universale in 90 minuti. Nel calcio, come nella vita, il talento non basta. Come non bastano i soldi». Arrigo Sacchi giudica così le scelte di Donnarumma

LIVELLO «Il compagno più forte? Con la palla fra i piedi Miralem Pjanic, quando è al top è incredibile. In un paio d’anni di allenamenti gli ho recuperato il pallone una sola volta, non mi dava mai il tempo di arrivare su di lui che aveva già lanciato la palla. Quando lasciai la Juventus e arrivai al Southampton, sentii di aver raggiunto un nuovo livello. Arrivai con uno status più alto, mi sentivo importante. Come adesso al Nizza». Mario Lemina non ha dimenticato la sua esperienza a Torino
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