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Sportegolando

Higuain juventus

Gonzalo Higuain (Depositphotos)

QUADERNO «Ho smesso di giocare a 36 anni e ho iniziato a studiare anche come allenatore e direttore sportivo. Questo è un lavoro che mi piace, ma forse qualcuno non sapeva neanche fossi un tecnico e che avessi trovato panchina all’estero. Sin da piccolo avevo l’abitudine di segnare su un quaderno pregi e difetti di ogni allenatore e di ciascun sistema di gioco. In Asia ho riordinato le idee, aggiungendo progressivamente qualcosa di mio. La sintesi è: voglio vincere giocando bene. Giocavo in difesa, ma non voglio una squadra che attenda per ripartire. Voglio un passo avanti e non uno indietro». Fabio Cannavaro riparte della panchina del Benevento

BULLISMO «Le critiche efferate e il bullismo mi hanno cambiato: ritrovarsi prima osannato e poi quasi insultato per aver sbagliato qualche gol. Tutto questo crea degli scompensi a livello psicologico. Se vivi un momento negativo in campo, prendi gli insulti per strada e se ti azzardi a reagire, le ripercussioni sono doppie. In Paesi come Italia e Argentina il calcio viene vissuto senza il minimo equilibrio: la gente pensa che la vita di un calciatore sia facile, in realtà è interamente condizionata dal risultato. E questo non è giusto: ho vissuto 15 anni questa condizione innaturale e col passaggio in MLS ho detto basta a tutto ciò». Gonzalo Higuain è felice solo adesso
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