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Da Cannes a Torino

Edgardo, il bambino “Rapito” dalla chiesa

Marco Bellocchio e il cast martedì 30 maggio presenteranno il film all'Ambrosio e al Massimo

"Rapito"

Un immagine del film che ha incantato la Croisette

Reduce dal successo al festival di Cannes, in cui anche la critica internazionale ne ha sottolineato l’indiscusso talento, Marco Bellocchio si prepara a incontrare il pubblico torinese del suo “Rapito”: tre gli appuntamenti da segnarsi in agenda, tutti martedì 30 maggio.
Insieme agli attori Barbara Ronchi e Fausto Russo Alesi, che interpretano i genitori del protagonista, il regista piacentino sarà all’Ambrosio Cinecafé per una chiacchierata al termine della proiezione delle 18,30 e per un saluto all’inizio di quella delle 21,15, e al Cinema Massimo al termine dello spettacolo delle 20,30 (intorno alle 22,45).


“Rapito” è ambientato nel 1858, quando nel quartiere ebraico di Bologna i soldati del Papa irruppero nella casa della famiglia Mortara e per ordine del cardinale portarono via Edgardo, il loro figlio di 7 anni, perché una domestica cattolica lo aveva battezzato di nascosto. «La storia del rapimento del piccolo Edgardo Mortara mi interessa profondamente perché mi permette di rappresentare prima di tutto un delitto, in nome di un principio assoluto», ha spiegato Bellocchio, un anno fa ospite sulla Croisette con la serie evento “Esterno notte”.


Il film segue la nuova vita del piccolo Edgardo alla corte del Papa Re Pio IX e sempre lacerato da questa doppia esistenza che non riesce ad accettare. Nonostante sia sostenuta dall’opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia dei Mortara per riavere il bambino appare impossibile: ma il regno del Papa sta finendo, forse l’Unità d’Italia potrà essere decisiva anche per loro.
«Tenacissima la determinazione della madre, più debole la ribellione del padre che pensa soltanto al benessere del bambino. Edgardo, tentando per tutta la vita una riconciliazione impossibile, non rinnegherà mai i suoi genitori, le sue origini, non rassegnandosi mai al fatto che la madre resterà ebrea fino alla morte», aggiunge Bellocchio, che nonostante gli 83 anni è di nuovo al lavoro su una serie dedicata al caso Enzo Tortora.


“Rapito” ha un grande cast: Fabrizio Gifuni, Paolo Pierobon, Filippo Timi e Leonardo Maltese, oltre al piccolo Enea Sala, che si dimostra perfetto nella sua difficile interpretazione. Ronchi, appena premiata con un David di Donatello come protagonista del film “Settembre”, e Russo Alesi, che in “Esterno notte” interpretava l’ex-presidente Cossiga, saranno a Torino insieme al loro regista.
Il film di Marco Bellocchio è in proiezione anche nei cinema Due Giardini, Fratelli Marx, Eliseo, Romano e Uci.

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