Occhio al documentario! Potrebbe essere un clamoroso fake

Si chiama “mockumentary” ed è un genere cinematografico non troppo noto ma con molti estimatori: unisce la parola “documentario” a “mock”, che in inglese sta per “finto”, e riguarda lavori che sembrano in tutto e per tutto dei doc, con interviste e a volte anche materiali di repertorio, ma sono invece dei clamorosi falsi. Ne hanno fatti di ogni tipo, su ipotetiche band musicali che non sono mai esistite, su mondiali di calcio mai giocati e quant’altro, l’unico limite è la fantasia (e la capacità di “sembrare veri”).

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In Piemonte dal 2009 c’è anche un piccolo festival tutto dedicato al genere, ideato da Carlotta Givo e ora portato avanti dall’associazione Cinelabio in collaborazione con RecTv: il Documenteur Film Fest torna dal 27 agosto al 2 settembre nelle Langhe in cinque comuni che ospiteranno le troupe e le proiezioni. Sono cinque anche i gruppi di lavoro che si sfideranno: “Gli orsi marsicani” sono Alex Banzi, Francesco Meatta, Marco Sansoni e lavoreranno a Monforte d’Alba, le “Falene” sono Simone Rosset, Davide Oddone, Luca Martone e saranno operativi a Murazzano, i “Tre uomini e una Langa” (Domenico Bruzzone, Mauro Mola, Bruno Ugioli) lavoreranno a Novello, “I Fitz-contini”, costituiti da Filippo Romanelli, Francesco Tinarelli e Francesco Contini, saranno a Roddino, e infine gli “H-Tony” (Anna Cordioli, Francesco Moroni Spidalieri, Simone Dipietro) gireranno il loro “mock” a Castiglione Falletto.

A giudicare l’operato degli aspiranti filmmakers una giuria formata da Sergio Troiano del cinema Ambrosio, dal giornalista Fabrizio Dividi, dal programmer del festival argentino Bafici Agustin Masaedo e da Lucila Riggio di ShortsFit Distribución. Novità di quest’anno è il Premio della critica.
Serata finale sabato 2 settembre a Monforte d’Alba presso l’Auditorium Horszowski con un laboratorio di cinema per bambini, street food e dalle 21 la proiezione e le premiazioni.