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Un classico

Tra fandango e fouettés: Il "Don Chisciotte" al Teatro Regio (GUARDA CHE SPETTACOLO!)

Il Balletto del Teatro Nazionale dell’Opera di Kiev in scena dal 22

Don Chisciotte

Tutta la passione del Don Chisciotte

Quei trentadue fouettés, gioia e dolore di qualsiasi ballerina di danza classica ma che, una volta realizzati, danno accesso all’Olimpo delle stelle. Nessuna danzatrice può dirsi davvero arrivata fino a quando le sue punte non avranno volteggiato per 32 volte su di un palcoscenico nella meravigliosa coreografia del “Don Chisiotte” ideata da Marius Petipa, Aleksandr Gorskij e Kasian Golejzovskij a fine Ottocento. E sono tanti gli altri virtuosismi che i torinesi non aspettano altro che di ammirare attraverso la perfezione tecnica del Balletto del Teatro Nazionale dell’Opera di Kiev che porterà in scena al Teatro Regio di Torino il “Don Chisciotte” dal 22 al 31 dicembre. Un Natale sulle punte del gruppo di danzatori (150) tra i più bravi al mondo guidato dall’estro del direttore artistico giapponese Nobuhiro Terada, insignito del titolo di “Artista popolare ucraino”.

Le musiche saranno quelle originali con cui Ludwig Minkus ha raccontato le strampalate imprese dell’eroe inventato da Miguel de Cervantes magistralmente riproposte dall’Orchestra del Regio diretta da Viktor Oliynyk.
Nel ruolo dell’amata Dulcinea sarà la splendida e delicatissima Natalia Matsak prima ballerina del Teatro e Artista d’Onore dell’Ucraina in alternanza a Olga Kifyak-fon-Kraimer; Basilio saranno Sergej Kryvokon e Jan Vana; Don Chisciotte è interpretato da Sergii Kryvokon e Sancho Panza da Oleksii Shvydkyi.

La storia

Don Chisciotte accompagnato dal fedele Sancho Panza, dovrà aiutare i giovani Kitri e Basilio a coronare il loro sogno d’amore. Nel corso dell’avventura assisterà a una festa di amichevoli zingari, sfiderà a singolar tenzone i mulini a vento e sognerà di incontrare l’amata Dulcinea in un giardino incantato. Ogni episodio fornisce un ottimo pretesto per dispiegare a profusione danze pittoresche ispirate al folklore iberico come la jota, il fandango e la seguidilla. Nella partitura di Ludwig Minkus, scritta per il Teatro Bol’šoj di Mosca nel 1869, sono presenti anche danze ungheresi, un minuetto e numerosi valzer. Il titolo fa ormai parte della storia del Balletto del Teatro Nazionale dell’Opera di Kiev, che lo presenta in un allestimento accattivante e dai caldi colori mediterranei, con scene e costumi di Vladimir Arefiev.

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