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Sofia D’Elia si confessa: "Torino città grandiosa, l'ideale per vestire i panni di Alda Merini"

L'attrice 17enne interpreterà la poetessa nel film di Roberto Faenza che verrà trasmesso su Rai 1 giovedì 14 marzo

 Sofia D’Elia si confessa: "Torino città grandiosa, l'ideale per vestire i panni di Alda Merini"

La 17enne Sofia D'Elia

«Ho girato una scena in piazza Vittorio e quell’ambientazione così speciale mi ha aiutata a entrare nel personaggio, è stata una grande ispirazione»: con queste parole la diciassettenne attrice Sofia D’Elia ricorda il set torinese in cui ha girato “Folle d’amore. Alda Merini” di Roberto Faenza, che andrà in onda giovedì 14 marzo in prima serata su Rai 1. Una coproduzione Rai Fiction e Jean Vigo Italia che vanta nel cast anche Laura Morante, Federico Cesari, Rosa Diletta Rossi, Giorgio Marchesi e Mariano Rigillo.
Sofia, come è stato interpretare un personaggio così speciale?
«Molto emozionante, Alda Merini l’ho conosciuta a scuola attraverso le sue poesie. Mi sono documentata molto e ho lavorato molto su alcuni aspetti: lei era una sognatrice, aveva lo sguardo dritto e la camminata spedita, vivace e accelerata verso il suo sogno. Ma era anche e una ragazzina a volte malinconica, per lei è stato difficile elevarsi al di fuori del contesto domestico, è stata una dura lotta».
Lo stesso ruolo di Alda Merini è interpretato anche da Rosa Diletta Rossi e Laura Morante: come avete lavorato insieme?
«Devo dire che è stato un vero onore aver letto il copione insieme a loro, sono un mito per me. Da Rosa ho cercato di imparare il modo in cui costruisce i personaggi, dopo una lunga ricerca interiore, e mi ha fatto capire quanta strada c’è da fare ancora, per me, in questo lavoro. Di Laura ho notato la bravura e il modo in cui si fa trasportare dai personaggi: lei li vive, non li interpreta».


Per la seconda volta sei stata diretta da Roberto Faenza.
«Ho esordito a 14 anni con lui in “Hill of vision”, forse non ho ancora ben realizzato di aver lavorato con un regista così importante. Con lui si discute molto, puoi anche proporre il tuo punto di vista: è capace di farti tirare fuori tutte le emozioni che hai».
Questo lavoro è stato girato a Torino, sostenuto dalla Film Commission e presentato all’ultimo Torino Film Festival: che rapporto hai con la città?
«Ho scoperto una città grandiosa per un set, è stato molto importante trovarsi in una città così autentica, in cui l’ambiente ti fa calare nel personaggio».
Quali sono i progetti per il futuro?
«Sarò protagonista in due film nel prossimo futuro: uno diretto da Maximilien Dejoie e l’altro sulla mafia della Capitanata pugliese».

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