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Teatro
25 Marzo 2024 - 17:04
Paolo Crepet, psichiatra e sociologo di origine torinese
Inseguito come un divo, amato come una rockstar, Paolo Crepet, scrittore, psichiatra e sociologo, torinese di nascita ma veneto di adozione, miete sold out in tutta Italia e la stessa cosa accadrà martedì 26 marzo al Teatro Colosseo per la tappa piemontese del suo "Prendetevi la luna". Il one man show tratto dall'omonimo libro i cui messaggi sono diventati virali anche nell'universo social dove Crepet vanta migliaia di followers.
"Abbiate il coraggio di osare" il messaggio con il quale lo psichiatra incita i giovani a essere se stessi, a essere liberi di raggiungere i propri obiettivi, analizzando i temi a lui cari come la famiglia e la società contemporanea. Un mantra le sue parole per molte persone che grazie a lui trovano il coraggio di agire. Fa effetto sapere che i biglietti per ascoltare son andati a ruba in un men che non si dica, significa molto, significa che i giovani, ma non solo, in questa società hanno bisogno di una guida. E Crepet lo è.
"Prendetevi la luna non è un consiglio, ma una suggestione. Non vale solo nei momenti difficili, ma anche in quelli di gioia, o quando si tende più alla rassegnazione che all'esaltazione. La luna è lì apposta, scompare e ricompare proprio perché se ci fosse sempre sarebbe banale. Funziona come il desiderio, che implica il cercar le stelle proprio quando non ci sono o si teme siano nascoste da qualche parte dell'universo - spiega Crepet -. Oggi più che mai siamo catturati dal presente e ce lo siamo fatti bastare, forse atterriti per ciò che potrebbe essere alle porte o per sazietà di quanto possediamo. La famiglia fatica nella propria funzione autorevole, la scuola è inzuppata di burocrazia e impermeabile al cambiamento, l'attenzione per l'ambiente, tentando di garantire un futuro benefico, rischia di colpire la bellezza, mentre le tecnologie disegnano un mondo di relazioni mute e asservite a nuovi ordini categorici. È come se il futuro proponesse messaggi controversi invece che rassicuranti. Eppure, non sono gli eventi che ci stanno cambiando, ma noi che cambiamo gli eventi. Inseguire un orizzonte, non conquistarlo, questo è il senso di pensare e di scrivere. E oggi c'è proprio bisogno di cercare qualcosa di nuovo. Non tutti ci provano, né sentono quest'obbligo. Si combattono guerre terribili, eppure è più preoccupante ciò che non fa rumore e che si annida in tante anime persuadendole ad arroccarsi, a difendersi chiudendo l'uscio di casa. Girano spacciatori di comodità, allettano i pensieri di molta gente".
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