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LA MOSTRA
15 Ottobre 2024 - 17:40
Uno dei 50 quadri della Morisot in mostra alla Gam
Riapre mercoledì 16 ottobre al pubblico la Gam. Dopo un mese di chiusura e a conclusione del Lotto Zero di lavori di riqualificazione, riapre la più antica galleria civica d’Italia. E lo fa con nuovi spazi espositivi - è tornato visitabile dopo 6 anni il secondo piano del museo, dove ha trovato casa il nuovo Deposito vivente con l’esposizione di opere conservate nei magazzini -, con il riallestimento delle collezioni, con il piano terra e il giardino da oggi fruibili gratuitamente. E soprattutto con la grande mostra promossa dalla Fondazione Torino Musei, Gam Torino e 24 Ore Cultura intitolata “Berthe Morisot. Pittrice Impressionista”, primo capitolo del nuovo corso della Gam 4.0.
Allestita fino al 9 marzo 2025, la rassegna sarà affiancata dal 30 ottobre prossimo da altre due mostre, quella di Mary Heilmann e quella di Maria Morganti. «Tre artiste di paesi diversi, di epoche diverse ma unite dal tema della luce, del colore, del tempo» spiega la nuova direttrice della Gam Chiara Bertola. Quella luce e quel colore così presenti nei dipinti di Morisot. Provengono in gran parte dal Musée Marmottan Monet di Parigi, depositario della più grande raccolta di lavori della pittrice francese, oltre che da prestigiose istituzioni pubbliche, come Musée d’Orsay di Parigi, il Musée des Beaux-Arts di Pau, e da collezionisti privati, le circa 50 opere (compresi disegni e incisioni), significative della carriera di un’artista che, spiega Maria Teresa Benedetti, curatrice con Giulia Perin della rassegna «non ha avuto il riconoscimento che meritava in vita ma che ora emerge con forza».
Articolata in quattro sezioni - sfera familiare, ritratti femminili, paesaggi e giardini e figure nel verde - la mostra è arricchita nel suo percorso espositivo dall’intervento dell’artista Stefano Arienti che con l’utilizzo di materiali diversi, carta da parati, tappeti, oggetti d’epoca, contestualizza le opere della pittrice di Bourges. Con Berthe Morisot la Galleria di via Magenta riprende, dunque, la sua programmazione, in attesa che si realizzi il progetto complessivo di rigenerazione del museo. Un progetto mirato a ricreare e a riportare alle origini «quello spirito avanguardistico che aveva caratterizzato la nascita della Gam, in parte snaturato dalla ristrutturazione del ’93» è ancora la direttrice Bertola. «Un progetto - sostiene l’assessore comunale alla Cultura Rosanna Purchia - che faticosamente da due anni perseguiamo con tenacia, anche se troviamo inciampi».
Ovvero le lungaggini burocratiche - «il concorso internazionale di progettazione è pronto da maggio, ma aspettiamo ancora l’approvazione dell’autorità nazionale anticorruzione» sostiene Massimo Broccio, presidente della Fondazione Torino Musei - e la mancanza di contributi pubblici. Il Lotto Zero di lavori è stato, infatti, finanziato per 500mila euro dalla Compagnia di Sanpaolo. La buona notizia è che la Compagnia, anticipa il segretario generale Alberto Anfossi, «ha già deliberato 1 milione e 290 mila per la gara di progettazione e ha accantonato un altro milione e mezzo».
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