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L'esposizione

Sculture in marmo? No, è sapone di Marsiglia

Al via a Palazzo Madama la mostra “Crossing. Attraversare una collezione”

Sculture in marmo? No, è sapone di Marsiglia

A prima vista sembrerebbero statue di marmo e, con quei drappeggi classici, evocano le statue dell’antica Grecia. Ma i tre busti collocati in cima allo scalone juvarriano di Palazzo Madama sono invece fatti di tessuto e di sapone, sapone del saponificio Fer à Cheval di Marsiglia. Li ha plasmati Frédérique Nalbandian. L’artista francese è protagonista, insieme con RunoB, Marta Sforni e Giuseppe Lo Cascio, della mostra “Crossing. Attraversare una collezione”.


A cura di Cristina Beltrami la rassegna, ideata in occasione di Artissima, si è aperta oggi nel Museo Civico d’Arte Antica di piazza Castello (rimarrà allestita fino all’ 8 dicembre) per «offrire un’occasione di riflessione sulla ricca collezione di Palazzo Madama partendo da una nuova prospettiva». Ovvero da quei quattro “momenti d’inciampo” che si incontrano lungo il percorso espositivo museale, frutto del lavoro di quattro artisti invitati a confrontarsi con gli spazi aulici del Palazzo.

Così il pubblico, visitando la raccolta permanente del museo, si imbatterà, dopo l’inciampo sulle statue della Nalbandian, nei dieci vasi di grandi dimensioni con richiami all’iconografia del fast food realizzati da RunoB, giovane artista cinese di nascita e veneziano d’elezione, che con questi vasi fa riferimento alla vastissima raccolta di maioliche conservata a Palazzo Madama.


È, invece, un omaggio al monumentale lampadario del 1928 dei Fratelli Toso, al centro della sala dedicata ai vetri, il grande tondo di quasi due metri di Marta Sforni, creato appositamente per Crossing. Ultimo inciampo quello nella veranda juvarriana dove trovano spazio gli schedari monumentali dell’artista palermitano Giuseppe Lo Cascio. Torri di Babele, le sue, in metallo e cartoncino o lamine plastiche, che richiamano alla funzione tipica degli schedari di “raccoglitori di memoria”, stessa funzione svolta dal museo. Accanto ad ogni opera una didascalia giustifica la sua presenza in quel luogo.

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