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Il concerto

Gigi D'Alessio abbraccia Torino: «Il pubblico è come una famiglia»

Il cantante napoletano il 7 dicembre sarà all'Inalpi Arena con trent'anni di successi

Gigi D'Alessio

Gigi D'Alessio

C’è un Gigi D’Alessio per tutte le stagioni e ci sarà un Gigi D’Alessio anche a Natale con la sua grande festa al Forum di Assago del 21 dicembre, “Gigi for XMas, La festa…”, che chiuderà il lungo tour del 2024. Ma, prima di allora, ci sarà un Gigi D’Alessio anche per Torino con l’atteso live in programma il 7 dicembre all’Inalpi Arena con il quale abbraccerà il pubblico piemontese. In programma i brani più importanti dei suoi trent’anni di carriera per una scaletta senza tempi morti. In tv in queste settimane con “The Voice Kids”, D’Alessio, classe 1967, papà di sei figli tra cui Ginevra nata l’estate scorsa, è uno dei volti più amati del panorama nazionale.

«È sempre bello incontrare il pubblico. Con loro c’è sempre uno scambio di energia, abbiamo un rapporto quasi familiare che è cresciuto e cresce ogni giorno, un aggiornamento d’affetto come si fa con le app. Come sia possibile tutto questo non me lo so spiegare. Il mio rapporto con loro è come una pianta da annaffiare quotidianamente. Oggi raccolgo i frutti di quella pianta ed è per me sempre la prima volta quando c’è un concerto. Se devo dire grazie a qualcuno devo ringraziare loro che mi seguono ovunque». Così Gigi D’Alessio che omaggerà il suo pubblico attraverso le canzoni di una vita: “Non dirgli mai”, appena certificato disco di Platino, “Non mollare mai”, “Il cammino dell’età”, “Mon amour”, “Quanti amori”, “Como suena el corazon”, “Una magica storia d’amore”, e tanti altri ancora.

«Racchiudere in una scaletta trent’anni di canzoni, il cui filo rosso è sempre l’amore, e di vita mia non è facile - spiega ancora -. Ogni volta è come sfogliare un album di fotografie. Se devo scegliere una canzone che mi rappresenti, sceglierei: “Non dirgli mai”, canzone che mi ha portato per la prima volta a Sanremo e da lì si sono aperte le porte del mondo, e “Annarè” scritta in lingua napoletana. Oggi tutta Italia capisce e canta la lingua napoletana, dopo anni di pregiudizi, e questo è motivo di orgoglio, mi fa sentire libero e diciamolo mi rende la vita più facile quando devo scrivere». Già, scrivere, con il cuore e con la mente.

«Il mondo della musica non è cambiato, si è evoluto. Le canzoni si possono fare anche con l’intelligenza artificiale ma lo dice la parola stessa è intelligenza artificiale mentre le canzoni si fanno con l’intelligenza del cuore».

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