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Televisione

«Gli attori miglior, i palazzi di Torino: così è nato il mio conte di Montecristo»

Il regista premio Oscar Bille August parla della fiction che sta sbancando Raiuno. Lunedì le altre puntate

Il conte di Montecristo

Sam Clafin

Le prime due puntate sono state un successo di pubblico e critica per “Il Conte di Montecristo”, con Sam Clafin, girato in gran parte in Piemonte e trasmesso da Raiuno, che tornerà lunedì 20 gennaio in prima serata con la terza e la quarta (e poi ancora nelle due settimane successive) per completare una delle storie d’avventura più amate della letteratura francese dell’Ottocento. A dirigere la serie tratta dal celebre romanzo di Alexandre Dumas è stato il danese Bille August, due volte vincitore della Palma d’oro a Cannes e anche premiato con un Oscar nel 1988 con il film “Pelle alla conquista del mondo”.

«Uno straordinario progetto di respiro internazionale e di grande caratura artistica che siamo davvero orgogliosi di aver sostenuto», commentano Beatrice Borgia e Paolo Manera, Presidente e Direttore di Film Commission Torino Piemonte.

Bille August è stato affascinato da Torino e dai tanti luoghi piemontesi scelti per le riprese nel settembre 2023: la Palazzina di caccia di Stupinigi, il Museo del Risorgimento, Palazzo Carignano, Villa Cimena, Palazzo dal Pozzo della Cisterna, piazza Carlo Alberto, Archivio di Stato Sezione Corte, Galleria Subalpina, Parco La Mandria, Palazzo Reale, Teatro Carignano, Castello di Strambino e Borgo Cornalese.

Dopo il successo della prima serata (5.005.159 per il 26,88% di share), abbiamo sentito il regista per commentare con lui la sua impresa: «Tanti anni fa ero già stato a Torino per un progetto che poi non si è realizzato, la Film Commission aveva appena aperto. Ricordavo molto bene la città e quando abbiamo iniziato a lavorare su questo progetto ho ripensato alle suggestioni che mi aveva lasciato Torino, per molte ragioni: aveva tutte le location che ci servivano perché è stata capitale e ha palazzi adatti. Ho un nuovo progetto e sto pensando di tornare a Torino, è davvero la città perfetta per fare film. Se sia cinema o tv non ve lo dico per ora, magari la prossima volta!».

Il Conte di Montecristo” è stata la prima esperienza televisiva per il regista danese. «Quando ho iniziato a interessarmi a questo progetto sapevo che si sarebbe trattato di una serie di otto episodi, ho letto il romanzo molti anni fa, è una storia molto ricca e profonda e non sarei mai riuscito a condensare tutto in un film più breve, anche per la sua complessità. Quello che amo di questo tipo di letteratura è la sua profonda umanità». Un racconto su otto episodi in quattro prime serate. «Sapevo che sarebbe stato difficile, ho lavorato molto sui personaggi per cui ho speso molto tempo nel casting per essere sicuro che ogni personaggio fosse visto come un diverso individuo, che non ci fosse confusione su chi fosse chi. Sono sicuro di aver coinvolto i migliori».

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