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La Grande Opera

Essere o non essere. Sì, ma questa volta si dice in francese

Tutto pronto al Teatro Regio per l'arrivo di "Hamlet", l'eroe shakespaeriano non è mai stato così romantico

"Hamlet"

John Osborn e Sara Blanch

La passione, il dramma, la follia, la storia. Il quadro di un’esistenza nobile scardinata nell’anima per sviscerarla fino agli estremi. Da qui ne viene fuori lui, Amleto, il più controverso, difficile e profondo degli eroi shakespeariani rivisto e riletto in maniera ancora più romantica e accattivante da “Hamlet” di Ambroise Thomas. “Hamlet”, l’originale, è tra i fiori all’occhiello del colpo di coda della stagione lirica del Teatro Regio in programma dal 15 al 27 maggio. Andrà in scena in piazza Castello nella sua forma originale, ossia, per tenore, attraverso la calda voce di un virtuoso quale lo statunitense John Osborn, perfetto nei panni del tormentato principe di Danimarca.

Accanto a lui, nel ruolo di Ophélie, la straordinaria Sara Blanch, impegnata nella celebre e virtuosistica aria della follia. Sul podio graditissimo ritorno di Jérémie Rhorer alla guida di Orchestra e Coro del Teatro Regio, istruito da Ulisse Trabacchin. La regia è firmata da Jacopo Spirei, che debutta al Regio con un’intensa lettura psicologica della tragedia shakespeariana. La sua regia mette in scena il tormento interiore di un giovane incapace di sostenere il peso del potere, immerso in un mondo gotico e decadente in cui la ferocia e l’ambizione governano i destini delle persone. Nelle sue parole: «Essere o non essere?» La più grande domanda della nostra vita. Cosa dobbiamo fare quando un compito più grande di noi cade sulle nostre spalle? Dobbiamo diventare i nostri genitori? Il loro spirito di rivalsa? Hamlet è pieno di domande senza risposta, responsabilità troppo grandi, una realtà traumatica che genera incubi di ogni specie.


Hamlet di Ambroise Thomas, su libretto di Michel Carré e Jules Barbier, debuttò con grande successo all’Opéra di Parigi nel 1868, diventando una delle opere più rappresentate in Francia per oltre settant’anni. Pur ispirandosi alla tragedia shakespeariana, l’opera ne offre una rilettura in chiave romantica, riducendo il numero di personaggi e ponendo al centro il tormento interiore del protagonista.


L’opera
A differenza dell’originale, la madre Gertrude è qui complice del crimine, accentuando il dramma psicologico di Hamlet e il suo conflitto tra dovere e ribellione. Uno dei momenti più attesi della partitura è la spettacolare scena della follia di Ophélie nel quarto atto, tra le più celebri del repertorio operistico.
Anteprima Giovani under 30, martedì 13 maggio ore 19,30.

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