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Estate e tempo libero

“Terrazza Monferrato”, anteprima al Castello di Moasca

L'evento con mostre e interventi site specific dal 4 al 6 luglio

Castello di Moasca

Castello di Moasca

Dal 4 al 6 luglio il Castello di Moasca ospita l’anteprima di “Terrazza Monferrato”, nel programma di Art Site Fest, per il 2025 all’undicesima edizione. L'evento  nasce dall’idea originale del suo direttore artistico, Domenico Maria Papa - curatore e critico d’arte - di portare l’arte contemporanea nei luoghi della storia, della
natura e dell’impresa.

Il festival, già ospitato in rinomate sedi nel cuore della città di Torino (Palazzo Madama, Palazzo Chiablese, Mao e Museo Egizio) e nei suoi dintorni (Reggia di Venaria e Palazzina di Caccia di Stupinigi), ha coinvolto anche luoghi straordinari come il Castello di Racconigi, il Castello di Masino, il Castello Gamba di Chatillon e il Castello di Moasca, che sarà sede di
mostre e interventi site specific fino alla fine di quest’anno. Con l’obiettivo preciso di creare una connessione col territorio, intrecciando il proprio programma con le attività locali e permeando così il tessuto sociale in un un’interessante
occasione di scambio civico e culturale.

«Paesaggi Siderali» - spiega Domenico Maria Papa - è il tema di questo primo appuntamento e unisce la nostra proposta artistica all’evento «Nero di stelle», promosso dal Comune di Moasca, che da anni dedica agli amanti del buon vino e dell’astronomia una notte magica, il primo sabato del mese di luglio.

Il Castello di Moasca si animerà per tre giorni con un ricco calendario di iniziative dedicate all’arte per sottolineare ancora una volta come «Art Site Fest» dialoghi con la natura, il paesaggio e la storia dei luoghi. Abbiamo chiesto ad artisti di grande esperienza e curriculum internazionale di immaginare un intervento site specific tra le mura del Castello e
nei suoi dintorni. Il primo è l’intervento di Elizabeth Aro, dedicato a Davide Lajolo, che a questi paesaggi ha rivolto pagine memorabili.”

La torre del Castello di Moasca ospiterà infatti l’opera luminosa dell’artista argentina, che ha ideato in una creazione “site specific” - ossia realizzata esclusivamente per un luogo - una trama di luci e neon a unire in un unico fregio, le colline circostanti la torre. Il titolo dell’opera è “Mi scoprii nell’anima” ed è un omaggio a Lajolo, scrittore, politico e giornalista, che fu anche appassionato collezionista d’arte.

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