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Roberto Bolle inarrestabile: la Francia o omaggia con il suo "Nobel" per le arti

Il danzatore piemontese insignito del titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres

Roberto Bolle

Roberto Bolle è nato a Casale Monferrato nel 1975

Roberto Bolle è stato insignito del titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dalla Repubblica Francese. L’onorificenza, comunicata dalla Ministra della Cultura Rachida Dati, rappresenta una delle principali distinzioni tra i quattro ordini ministeriali del Paese.

Al danzatore di Casale Monferrato conosciuto in tutto il mondo, amatissimo anche in Francia, il riconoscimento è stato conferito per “il suo contributo e il suo impegno al servizio della cultura, della sua diffusione e della sua promozione”. Un premio prestigioso che sottolinea ancora una volta l’impatto dell’opera di Roberto Bolle sul “sistema danza”, non solo a livello nazionale – dove gli ultimi dati SIAE registrano una crescita del balletto di oltre il 13% nell’ultimo anno – ma anche internazionale, in un Paese come la Francia, dove l’arte tersicorea gode di grande considerazione.

E, intanto Torino aspetta Roberto Bolle al Teatro Regio dove porterà il suo spettacolo “Caravaggio”, dal 27 al 29 novembre (biglietti ancora disponibili), estasiando il pubblico nel balletto dedicato al genio della pittura, considerato uno dei più celebri rappresentanti dell’arte occidentale di tutti i tempi, fondatore della corrente naturalistica moderna, in contrapposizione al Manierismo e al Classicismo, così come precursore della sensibilità barocca. Uno spettacolo dedicato alla grande mostra che si è chiusa a luglio a Palazzo Barberini di Roma dove Bolle ha ballato fra i dipinti del Merisi per uno spettacolo finito poi su Raiuno.

Lo spettacolo

Luci ed ombre, corpi svelati, sensuali: il mondo di Michelangelo Merisi in arte Caravaggio ispira i coreografi, per la sua opera e per la sua biografia irrequieta.

Sono loro gli artisti che, come il pittore, sanno lavorare sulla plastica della muscolatura umana, esaltata dall’uso scenografico della luce. Il pittore del Fanciullo col canestro e di quello morso da un ramarro, di Bacco e della Maddalena penitente, dei Musici, di Giuditta e Oloferne, del David con la testa di Golia, di Amor vincit omnia, che nacque a Milano nel 1571 (e non nel Marchesato di Caravaggio), attivatore della corrente naturalistica, precursore del barocco, maestro dell’uso drammatico del chiaroscuro, ha ispirato a Mauro Bigonzetti, il coreografo italiano neo-post-classico di maggior spicco internazionale, un balletto nel nome del Caravaggio più conturbante, creato nel 2008 per le qualità guizzanti della star ucraina Vladimir Malakhov, allora alla testa della Staatsoper Berlin.

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