Al Circolo dei Lettori, Julia Deck e il mistero della "madre inglese"

Julia l’ha temuto a lungo, forse lo ha persino atteso: il momento in cui la troverà a terra, sola. Accade di domenica, nel piccolo appartamento di Tolbiac, dove la madre giace riversa da ventotto ore, immobilizzata da un’emorragia cerebrale.

Ann, inglese, ardimentosa e combattiva, presenza insieme imprescindibile e sfuggente, amata con la stessa intensità con cui ferisce, rimane per Julia un enigma pesante come un macigno.

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Mentre si batte per sottrarla all’inerzia di cliniche geriatriche e a una prognosi che per i medici suona irrevocabile — uno stato vegetativo — Julia ripercorre la traiettoria di quella donna in fuga dalla propria classe: dalla nascita in una cittadina a quattrocento chilometri da Londra, trasformata da un colosso chimico in un distretto industriale, agli exploit scolastici culminati nella laurea in Letteratura francese; poi l’approdo in Francia, la costruzione di una nuova identità, gli anni di convivenza e un’ostinata vecchiaia.

È una storia che, a ritmo di romanzi, film e canzoni, attraversa l’Europa, la Nouvelle Vague e gli Swinging Sixties, la gustosa sfrontatezza degli anni Ottanta e il grigiore dei Novanta.

A poco a poco prende forma una quête sulle origini, sul cuore oscuro dei legami familiari, e il tentativo di suturare una ferita mai rimarginata. Alternando l’intimo, accorato diario di una figlia che si ritrova la vita della madre tra le mani e il romanzo scattante di una donna sempre in movimento, Julia Deck costruisce un congegno narrativo impeccabile, mostrando come reale e finzione non siano categorie ermetiche: è nel loro incrocio che si lascia intravedere la verità.

Julia Deck presenterà il suo romanzo, «Ann d’Inghilterra» (Adelphi, 19 euro, traduzione di Yasmina Mélaouah), martedì 23 alle 19, al Circolo dei Lettori di Torino.