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TEATRO STABILE
25 Ottobre 2025 - 22:26
Franco Branciaroli insieme alle sue marionette porta in scena Carlo Goldoni al Teatro Carignano
La commedia «è una classica farsa - dice Branciaroli -, scritta però da un gigante della drammaturgia e proprio per questo diventa un capolavoro». E se il capolavoro in passato è stato interpretato da giganti del teatro come Cesco Baseggio, Giulio Bosetti o Gastone Moschin, Branciaroli, che ora ne è il protagonista, si chiede: «Che cosa rimane da fare? Rimane da vedere se l’attore che fa Todero riesce a fare qualcosa che si possa ricordare rispetto ai Toderi fatti prima». Ed essendo anche lui un gigante del teatro Franco Branciaroli è un perfetto “Sior Todero Brontolon” nella commedia di Carlo Goldoni che andrà in scena martedì 28 ottobre al Teatro Carignano di Torino per la regia di Paolo Valerio e con la drammaturgia di Piermario Vescovo (in replica fino al 9 novembre). La produzione è del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro degli Incamminati, Centro Teatrale Bresciano.

L’attore milanese sarà l’avaro, dispotico egoista, scorbutico vecchio che controlla, dirige e tiranneggia la sua famiglia. Un personaggio assolutamente antipatico. «Ma quando riesci a far diventare simpatico un personaggio antipatico – chiosa Branciaroli - il risultato l’hai ottenuto». Una commedia recitata in veneto stretto - «ho anche dovuto inventarmi una voce, e all’inizio non è stato facile» rivela - e che il regista Valerio ha scelto di ambientare nel mondo delle marionette, immaginando la famiglia di Sior Todero come una compagnia di marionettisti e lo stesso Sior Todero come un grande burattinaio. Del resto Goldoni aveva una passione per le marionette. «In età di quattr’anni - scriveva - trovai esser questo un delizioso divertimento». Marionette, dunque, coprotagoniste con gli attori, oltre a Branciaroli, Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Alessandro Albertin, Ester Galazzi, Riccardo Maranzana, Valentina Violo, Emanuele Fortunati, Davide Falbo, Federica Di Cesare.

«La marionetta - spiega il regista - deve anche essere intesa come un doppio dei personaggi, l’anima e l’inconscio che muove le azioni e il corpo, talvolta in sintonia, talvolta in contrasto con il pensiero dell’attore. La marionetta come lato oscuro, per sopportare e reagire all’orrore domestico della famiglia di Sior Todero, per sopportare e superare un personaggio odioso ed egoista, rappresentazione, nel peggiore dei casi, del genere maschile. E come spesso avviene nelle commedie di Goldoni, l’universo femminile è salvifico e risolutivo e riesce a rimediare e risolvere i conflitti, per un presunto, e talvolta instabile, lieto fine».
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