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Clamoroso: Giorgia Meloni sposa Andrea Giambruno? La notizia shock di cui si parla (tanto) a Roma

Galeotta una cena privata. Imbarazzo e commenti a mezza voce nei Palazzi del potere

Clamoroso: Giorgia Meloni sposa Andrea Giambruno? La notizia shock di cui si parla (tanto) a Roma
Un ritorno di fiamma su cui nessuno avrebbe scommesso neppure sotto tortura? Si dice che Giorgia Meloni, premier e leader di Fratelli d’Italia, avrebbe accettato la proposta di matrimonio del suo ex compagno Andrea Giambruno, giornalista Mediaset e padre della loro figlia Ginevra. È il rumor del momento, in ambienti romani, persino in quelli vicini al mondo della politica. C'è chi indica già la location: la Cappella del Coro della Basilica di San Pietro.
Abbiamo cercato di capire, ovviamente, e di arrivare a una verifica, ma senza esito: ufficialmente non esiste una conferma, eppure questa voce circola in maniera sempre più insistente a Roma, persino vicino a Palazzo Chigi. E chi ne parla si interroga su quella che sarebbe una decisione sorprendente, a quasi due anni dalla fine burrascosa della loro storia, travolta dallo scandalo dei fuori onda diffusi da Striscia la Notizia.

All’epoca, Giambruno era stato protagonista di battute sessiste e ammiccamenti volgari dietro le quinte, registrati a sua insaputa. Commenti pesanti sulle colleghe, doppi sensi, e frasi come «qui si fa un’orgia» fecero il giro del web, costringendo Meloni — visibilmente ferita — a dichiarare pubblicamente la separazione: «Le nostre strade si sono divise da tempo, ma Andrea resta il padre di mia figlia e un pezzo della mia vita».
Oggi, però, il copione sembrerebbe riscritto, come vi dicevamo. I due, in più di una occasione, sono sembrati avere rapporti più distesi. Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, Giambruno avrebbe chiesto di nuovo la mano della premier durante una cena privata a Roma. Un anello semplice, un brindisi discreto e - pare - le lacrime di commozione della piccola Ginevra, felicissima di rivedere mamma e papà di nuovo insieme.

Sul fronte politico, questa chiacchiera che continua a rimbalzare nei Palazzi ha scatenato un piccolo terremoto. Dentro Fratelli d’Italia, diverse militanti non nascondono l’imbarazzo: «Perdonare sì, ma sposarlo? Dopo quello che ha detto in tv, ci aspettavamo un segnale diverso», mormora una deputata del partito, chiedendo l’anonimato. C’è chi teme che l’immagine della premier “donna di ferro” possa incrinarsi, trasformandosi in quella di una figura troppo indulgente verso il maschilismo che aveva pubblicamente condannato.

Altri, invece, leggono una scelta di questo tipo come un atto di forza e libertà personale«Solo una donna davvero autonoma può decidere di perdonare senza dover rendere conto a nessuno», sostiene un fedelissimo di via della Scrofa. E qualcuno già parla di una “seconda occasione” che, politicamente, potrebbe addolcire il profilo pubblico della premier, mostrando una Giorgia più umana, meno barricata.

Nel frattempo, Giambruno — che da tempo si tiene lontano dai riflettori — avrebbe confidato agli amici: «Ho sbagliato, ma l’amore vince su tutto». Se il matrimonio dovesse celebrarsi davvero, lì nella Cappella del Coro della Basilica di San Pietro, sarebbe inevitabilmente uno degli eventi più seguiti dell’anno, a metà tra romanzo sentimentale e caso politico.

LE NOZZE NELLA CAPPELLA DEL CORO A SAN PIETRO: CELEBRA IL PAPA?

Potrebbe essere il matrimonio del secolo - e non solo per la politica. Le indiscrezioni che circolano tra Montecitorio e Oltretevere parlano chiaro: Giorgia Meloni e Andrea Giambruno avrebbero individuato come sede delle nozze la Cappella del Coro, uno dei luoghi più suggestivi e riservati dell’intera Basilica di San Pietro. Un piccolo scrigno d’arte e devozione, spesso ignorato persino dai turisti più curiosi, la Cappella del Coro si trova sul lato destro della basilica, di fronte alla celebre Cappella del Santissimo Sacramento. È qui che, nei secoli, si sono svolte messe private dei papi, funerali solenni di cardinali e persino cerimonie riservate per teste coronate e capi di Stato cattolici in visita a Roma. Durante il Rinascimento, fu arricchita con stucchi e affreschi firmati da artisti della cerchia del Bernini e del Cavalier d’Arpino, e il suo organo a canne, restaurato nell’Ottocento, è ancora oggi tra i più antichi in uso nella basilica.
Non è un luogo aperto al pubblico: per celebrarvi un rito occorre un’autorizzazione speciale della Fabbrica di San Pietro, concessa solo in casi di altissimo rilievo o per volontà diretta del Pontefice. Basti ricordare che qui, nel corso del Novecento, si sono svolte cerimonie intime come la benedizione privata di Giovanni Paolo II a Lech Wałęsa, o le esequie riservate di alcuni nunzi apostolici. Proprio per questo, l’ipotesi di vedere una premier in carica sposarsi nel cuore pulsante della cristianità ha dell’incredibile.
Fonti vaticane – prudenti ma incuriosite – non confermano né smentiscono, ma qualcuno sussurra che “l’invito sarebbe già stato inoltrato alle più alte sfere della Segreteria di Stato”. E qui nasce la suggestione che incendia le redazioni: potrebbe essere Papa Leone XIV in persona a officiare la cerimonia? Un gesto che, se mai accadesse, avrebbe un valore simbolico senza precedenti — un segno di riconciliazione, non solo privata ma anche ideale, tra la Chiesa e una delle figure politiche più forti e discusse d’Europa. Sarebbe, in una parola, storico: dal perdono terreno al sacramento celeste, nella cappella dove da secoli si intrecciano silenzio, potere e fede.

Perché, come ironizza un tweet virale di un simpatizzante: “Dopo il Papeete, arriva il PapeGiorgia: anche la premier italiana, alla fine, ha ceduto al potere del lieto fine.”

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