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Novità in libreria

Il grande ritorno di Nero Wolfe, tradotto da Marco Malvaldi

"Morto che parla", nono romanzo della serie dell'investigatore che ama le orchidee

Il grande ritorno di Nero Wolfe, tradotto da Marco Malvaldi

Un grande ritorno in libreria, nella traduzione di un grande scrittore di noir: Rex Stout e Marco Malvaldi.
La Seconda guerra mondiale è appena finita e Archie Goodwin, il fido assistente di Nero Wolfe, è ormai tornato alla vita civile nella famosa casa di arenaria rossa del suo datore di lavoro, sulla Trentacinquesima Strada Ovest, a New York. Come spesso accade, il gaudente Wolfe è a corto di soldi e costretto - dietro vibrante suggerimento dello stesso Goodwin, uno dei tre dipendenti ad aspettare con ansia la paga del sabato - ad accettare un caso: o meglio, questa volta addirittura ad attivamente procurarselo.


La scelta cade su un’indagine a cui si sta interessando anche l’Fbi: Cheney Boone, il direttore dell’Ufficio Controllo Prezzi, è stato assassinato con quattro colpi di chiave inglese alla testa in una stanzetta del Waldorf Hotel, poco prima di tenere un discorso di fronte all’Associazione Nazionale degli Industriali. Fra i due organismi non corre affatto buon sangue - è l’Ufficio Controllo Prezzi con le sue politiche, infatti, a determinare l’azione degli industriali - ed è per questo che l’Associazione si risolve ad assumere Wolfe, preoccupata delle ripercussioni che la vicenda potrebbe avere sull’opinione pubblica. La quale, d’altra parte, li ha già dichiarati colpevoli a furor di popolo. La pista più promettente da seguire riguarda alcuni cilindri di un dittafono su cui il defunto il giorno prima aveva registrato lettere, ora scomparsi. Cheney Boone è morto e non può più parlare, ma fino a quando?


Pubblicato per la prima volta in Italia nel 1950, “Morto che parla” (Neri Pozza, 14,50 euro, traduzione di Marco Malvaldi) è il nono, scintillante romanzo di Rex Stout con protagonisti Nero Wolfe e il suo assistente Archie Goodwin, oggi ripubblicato nella sua versione integrale.

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