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La parola ai lettori
04 Ottobre 2023 - 10:08
Regioni, Comuni e Province e la burocrazia soffocante
In questi giorni Torino ospita il festival delle Regioni. Regioni nate nel 1970 con l'intento di decentrare la funzione amministrativa dello Stato , che la nostra Costituzione stabiliva in Province e Comuni. Poi si decise di inventare le Regioni politiche, mentre prima erano solo geografiche. Con quali risultati? L'aumento della burocrazia e gli stipendi dei Consiglieri, assessori e Presidente o Governatore, di circa 10.000 euro mensili, a carico del contribuente. Con un aumento della spesa pubblica in modo esponenziale. Da un punto di vista della professione, oltre alle norme e leggi nazionali, si sono aggiunte norme e leggi regionali. Per non parlare della Scuola e della Sanità. Ma non hanno risolto i problemi della tutela del territorio. Anzi oggi un professionista tecnico ed economico che debba lavorare a livello nazionale, deve anche conoscere tutte le leggi regionali in materia, di tutte le Regioni e province autonome. Quindi c'è stato un decentramento della politica e non un decentramento di funzioni. Infatti si sono accavallate. Oltre alla critica per correttezza, occorre anche essere propositivi. Ritengo che i Comuni e le Province siano più garanti della prossimità per il cittadino. Il Comune per quanto afferisce al territorio dove si nasce. La Provincia in quanto deve rappresentare territori omogenei. Abbiamo già 8400 Comuni e 107 Province. In più oggi abbiamo 18 Regioni e 2 Provincie autonome. Credo che le sole Province e i Comuni bastino ed avanzano. Anzi occorre riunificare Comuni con meno di 10.000 abitanti e Province con meno di 500.000 abitanti. Solo così possiamo diminuire la spesa di Gestione, e rendere le istituzioni più prossime al cittadino. Il degrado e la mala manutenzione del territorio è sotto gli occhi di tutti. Snelliamo le 100.000 norme e leggi, che appesantiscono la vita di tutti i giorni. Ne basterebbero non di più di qualche migliaia. Che sarebbero già troppe. Così evitiamo tempi di attesa da esodo biblico, per la giustizia e per la salute. Si dice che la speranza è ultima a morire.
Cosimo Golia
Liste d’attesa
Caro assessore la verità è un’altra
Egregio dott. Fossati, sul giornale del 29/09/2023 a pagina 8 c’è un articolo dove l'assessore alla sanità Icardi dichiara che per un intervento di cataratta non si aspetta più di tre mesi, peccato che per prenotare solo una visita oculistica ci vuole oltre un anno. Infatti io con la ricetta mi sono presentato in tutti gli ospedali di Torino e in tutti i cup con il medesimo risultato, non c'è posto, però se vuole farla a pagamento c'è posto tra due giorni. Dopo tanto girare alla fine mi hanno prenotato per maggio 2024 a Cuneo cioè dopo oltre un anno di attesa, quindi se non ho la visita non possono di sicuro operarmi di cataratta. Morale della favola un anno di attesa per la visita più tre mesi per l'intervento, i conti non tornano con quanto affermato dall'assessore.
Alfredo Troisi
Manganellate
Forze dell’ordine senza formazione
Ogni qual volta che intervengono le forze dell’ordine tra giovani manifestanti pacifici, ci sono sempre manganellate e aggressioni da parte di poliziotti che sembrano usciti dalla gabbia delle loro caserme senza sapere che non hanno un nemico di fronte. Spesso sono minorenni con padri e madri che li aspettano a casa. Come per gli stessi poliziotti anche loro con dei genitori ad aspettarli in permesso premio dopo le manganellate date. Come al solito ci fanno fare la guerra dei poveri. Le forze dell’ordine vanno formate e poi tutelate. Non mandate allo sbaraglio per picchiare le persone. Vi ricordate di Cucchi, Aldovrandi, Genova scuola Diaz e G8 era il 2001. Oggi è toccato a giovani pacifisti subire l’irruzione con la forza. Nemmeno contro le cosche mafiose intervengono come hanno fatto a Sairano. Io non do la colpa a questi giovani poliziotti ma a chi li comanda e li forma. Di sicuro non il Generale Vannacci che i nostri politici non hanno saputo difendere e sostenere. Un uomo vero. Gli altri mi sembrano tutti dei farisei politico/religiosi che guardano la sostanza per i propri interessi.
Tony
Senzatetto
Il centro è chiuso ma il Comune non lo sa
Buonasera Direttore sarò breve ma questa è bellissima mi creda. Uscito dalla RSA maledetta ho scritto al sindaco Lo Russo per aiutarmi ad avere un posto letto visto che non riesco a camminare e sono senza casa. Lui con supponenza estrema come la sua giunta mi ha scritto di andare da homeless un dormitorio in via Sacchi... Sorpresa! Sono andato mio malgrado ed era definitivamente chiuso da un bel pezzo e neppure gli assistenti sociali di competenza lo sapevano perché mi hanno inviato loro. Ricordo che sono zoppo e per me via Sacchi è stata una maratona. Pretendo le scuse.
Mario Garzelli
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