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LA BIOGRAFIA

Tolstoj è a Torino in cerca di idee per Guerra e Pace

La sua vita è stata straordinaria e ricca di eventi significativi e, sorprendentemente, è anche un po’ legata a Torino

Tolstoj è a Torino in cerca di idee per Guerra e Pace

Lev Tolstoj

Lev Tolstoj è stato uno degli scrittori più famosi e influenti della letteratura russa e mondiale. La sua vita è stata straordinaria e ricca di eventi significativi e, sorprendentemente, è anche un po’ legata a Torino. Perché? Per capirlo, bisogna prima analizzare la sua vita. Nato a Yasnaya Polyana, una tenuta di famiglia nella Russia centrale, il principe Tolstoj era l’ultimo di quattro figli. Perse i suoi genitori in giovane età e ereditò la proprietà di famiglia, che lo rese un facoltoso proprietario terriero. Studiò legge e lingue orientali all’Università di Kazan, ma lasciò gli studi senza laurearsi.

Successivamente, intraprese una carriera militare, come tutti gli esponenti della nobiltà di allora, e partecipò alla Guerra di Crimea (1853-1856). Le sue esperienze militari ispirarono molte delle sue opere successive. Tolstoj iniziò a scrivere durante il suo servizio militare, ma la sua vera carriera letteraria prese il via negli anni ’60 del XIX secolo, una volta finita la sua esperienza nell’esercito russo. Egli pubblicò storie e romanzi, tra cui i celeberrimi “Guerra e pace” (1869) e “Anna Karenina” (1877), che sono considerati capolavori della letteratura mondiale e tra i massimi romanzi di ogni tempo, nonché spaccati credibili della vita in Russia nel periodo Napoleonico e nel Secondo Ottocento.

Questi romanzi affrontano temi profondi come la morale, l’amore, la guerra e la società russa dell’epoca, ma anche importanti riflessioni religiose. Infatti, nel corso della sua vita, Tolstoj sviluppò una profonda riflessione spirituale e abbracciò un cristianesimo radicale basato sulla non-violenza, la semplicità e il rifiuto della proprietà privata. Questi principi sono stati esposti nei suoi scritti religiosi, tra cui “Il Regno di Dio è in voi” (1894). Le sue convinzioni radicali lo portarono in contrasto crescente con le autorità religiose e governative dell’epoca, ma anche permisero di farlo conoscere ed apprezzare come uno dei maestri spirituali del secondo Ottocento.


Non è un caso che tra gli ispiratori di Gandhi vi fosse proprio questo principe russo, che visse una vita semplice e trascorse gli ultimi anni in isolamento a Yasnaya Polyana. Nel 1910, lasciò la sua casa in segreto alla ricerca di una vita ascetica, ma morì di polmonite nella stazione ferroviaria di Astapovo il 20 novembre 1910. Pare che le sue ultime parole siano state: “Svignarsela! Bisogna svignarsela!” e “La verità... io amo tanto... come loro”.


Con tutto ciò, cosa c’entrano Torino e il Piemonte? Il rapporto con la nostra regione fu forse determinante per la scrittura di “Guerra e Pace”. Infatti, nel 1857 il principe Tolstoj visitò la piccola capitale del Regno di Sardegna giungendo in carrozza dal Moncenisio. In città si fermò tra il 15 ed il 17 giugno 1857, in un momento cruciale per la storia del Piemonte e del Regno d’Italia: si stava organizzando la seconda guerra di indipendenza, di lì a pochi giorni il conte di Cavour, primo ministro del Regno, si sarebbe incontrato a Plombières con l’imperatore Napoleone III. Tolstoj soggiornò all’Hotel Europa, in piazza Castello. Piazza Carignano e piazza Castello furono visitate dallo scrittore russo, che annotò la bellezza della capitale sabauda nei suoi scritti.

Ma soprattutto rimase colpito dal conte di Cavour, che con la sua biografia richiamava tanto un eroe letterario. Erano gli anni di preparazione di “Guerra e Pace”: possibile che Torino sia stata fonte di ispirazione per una parte del grande capolavoro? Di certo, il tour europeo (Tolstoj non visitò soltanto la capitale sabauda) gli servì di ispirazione per migliorare le condizioni di vita dei suoi contadini: aprì una scuola per i figli dei contadini nella sua tenuta Yásnaya Poliana. Anche in questo caso, con una somiglianza con le attività caritatevoli dei santi sociali torinesi, don Bosco in primis.

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