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7 novembre 1917
05 Novembre 2023 - 08:20
Dalla Rivoluzione d’Ottobre fino alla nascita dell’Urss
In che mese scoppiò la Rivoluzione d’Ottobre? La domanda, apparentemente lapalissiana, ha costituito uno scoglio insormontabile per generazioni di liceali, ignari del fatto che in Russia nel 1917 fosse ancora in vigore il calendario giuliano e quindi la Rivoluzione d’Ottobre fosse avvenuta a… novembre. Ma poi è davvero importante ricordare una data, o è meglio andare a fondo e conoscere i motivi che hanno portato alla nascita dell’Unione Sovietica? Ecco, andiamo a fondo. La Russia all’inizio del XX secolo era un paese con gravi problemi sociali, economici e politici. La partecipazione russa alla Prima Guerra Mondiale aveva portato a un crescente malcontento tra la popolazione, in quanto le condizioni di vita peggioravano notevolmente. La mancanza di riforme politiche e sociali, le disuguaglianze economiche e la crescente opera di sovversivi, anarchici e comunisti avevano creato un terreno fertile per il cambiamento almeno dal 1905. I bolscevichi, un gruppo di comunisti guidati da Lenin, stavano guadagnando popolarità tra i lavoratori e i soldati scontenti. Essi promettevano una soluzione radicale ai problemi russi, inclusa la distribuzione delle terre ai contadini e la fine della guerra.
La propaganda bolscevica e l’organizzazione di agitatori contribuirono alla crescente agitazione sociale. Il 25 ottobre (calendario giuliano, corrispondente al 7 novembre nel calendario gregoriano), i bolscevichi presero d’assalto il Palazzo d’Inverno a Pietrogrado, il centro del potere russo. A guidarli era Vladimir Lenin, un agitatore di professione e stipendiato dal governo tedesco per “iniettare” in Russia il germe della rivoluzione e quindi costringere il paese ad uscire dalla prima guerra mondiale. Ma sì, chi ancora crede oggi che Lenin abbia fatto tutto da solo? Il suo mitico viaggio fino alla stazione di Finlandia fu invece organizzato di concerto con i tedeschi, a patto che facesse uscire la Russia dalla guerra. Cosa che puntualmente egli fece non appena prese il potere. Ma non solo. La proprietà privata venne abolita. Il che voleva dire che lo Stato avrebbe deciso delle tue cose, della tua casa… e da lì a decidere anche della tua vita, se meritavi o meno di vivere, il passo era breve. Infatti, oltre alle case espropriate i comunisti russi si segnalarono per le costanti purghe che specialmente sotto Stalin costituirono un leit motiv dell’azione politica sovietica. Non a caso la presa del potere da parte dei bolscevichi portò a una guerra civile che durò fino al 1923 e vide i bolscevichi combattere contro una serie di forze controrivoluzionarie, tra cui le forze bianche sostenute dall’Occidente. Vinsero i rossi e l’Unione Sovietica divenne uno dei massimi protagonisti della storia del Novecento, fino al suo disfacimento rovinoso nel 1991. A dire il vero, oggi ancora l’Urss esiste: è il fantasma che appare dietro molte frizioni geopolitiche nel mondo. Tanti problemi sono sorti, come Putin afferma, dallo sbriciolamento dell’Urss. Molti altri hanno la loro origine proprio in Lenin. Ma allora, non era forse meglio tenersi lo zar? Domanda retorica.
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