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12 Marzo 2024 - 16:00
Scena tratta dal film "La zona d'interesse" (Fonte Instagram)
L’ultima edizione degli Oscar ha premiato come miglior film internazionale la pellicola diretta da dal regista britannico Jonathan Glazer e ispirata liberamente all’omonimo romanzo di Martin Amis, dal titolo “La zona d’interesse”.
Il film rientrava nella cinquina di cui faceva parte anche l’unico film italiano in gara agli Oscar, ossia “Io capitano”, del regista Matteo Garrone, che, dunque, non ha ricevuto la tanto sperata e agognata statuetta, suscitando pareri contrastanti.
Il film ci rimanda alla Seconda Guerra Mondiale, alla tragedia dell’Olocausto e al campo di sterminio di Auschwitz, al confine del quale vive una tranquilla e comune famiglia tedesca, che conduce una vita serena, fatta di gite in barca, di domenica passate al fiume, di incontri con gli amici o di passeggiate. La famiglia in questione, però, è quella di Rudolf Höss, comandante del campo di concentramento di Auschwitz.
Un solo muro di confine separa, dunque, la vitalità di una famiglia che vive una vita felice, da un luogo dove si consumano le peggiori atrocità mai pensate e messe in atto dal genere umano. È proprio questo muro ad essere il fulcro del film, utilizzato dal regista per mostrare ancora una volta la banalità del male, in un mondo in cui l’orrore è divenuto un rumore di fondo, una parte della quotidianità.
Il regista Jonathan Glazer con la statuetta appena vinta (Fonte Instagram)
Il regista ha sottolineato che nonostante il film sia ambientato nel passato, esso voglia, in realtà, aiutare a far fare una riflessione sul presente. "Tutte le nostre scelte sono fatte per riflettere e confrontarsi con il presente. Non per dire: 'Guardate cosa hanno fatto allora', ma piuttosto 'Guardate cosa facciamo adesso'", ha detto Glazer.
“La zona d’interesse” ha conquistato anche l’Oscar per il miglior sonoro, ed era candidato per il miglior film, la miglior regia e la miglior sceneggiatura non originale.
Un film assolutamente consigliato dunque, interessante e stimolante per gli spettatori che andranno a vederlo.
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