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L'invenzione

Elon Musk stupisce ancora: la sua Neuralink promette la vista ai ciechi con 'Blindsight'

L'azienda di Musk ha annunciato un nuovo dispositivo che potrebbe restituire la vista. La FDA dà l'ok, Annalisa Minetti ci spera

L'ultima scoperta di Elon Musk che potrebbe far tornare la vista ai ciechi dà speranza ad Annalisa Minetti

L'ultima scoperta di Elon Musk che potrebbe far tornare la vista ai ciechi dà speranza ad Annalisa Minetti

Dopo aver realizzato un importante traguardo con l'impianto di un microchip che ha permesso a un paziente tetraplegico di controllare un cursore su uno schermo con il pensiero, Neuralink, l'azienda di Elon Musk, si prepara a intraprendere una nuova sfida: restituire la vista ai ciechi. Musk ha annunciato l'intenzione di sviluppare un dispositivo, denominato "Blindsight", che consentirà di raggiungere questo obiettivo. Sebbene la qualità visiva iniziale offerta da questo prodotto sarà rudimentale, paragonabile ai primi videogiochi Nintendo, le aspettative sono di poterla elevare fino a superare quella umana.

A differenza del precedente microchip che trasmetteva segnali da cervello a macchina, il nuovo dispositivo funzionerà inviando segnali da una macchina al microchip, che a sua volta li elaborerà nella corteccia visiva del cervello. La Food and Drug Administration, l'ente statunitense per il controllo dei farmaci e degli alimenti, ha già dato il via libera a Neuralink per iniziare i test clinici sull'uomo, con migliaia di volontari pronti a partecipare. L'obiettivo è impiantare i chip in 11 soggetti entro il 2024.

Secondo alcuni neuroscienziati ed esperti di bioetica trasferire il segnale al cervello è tecnicamente fattibile, ma la vera sfida consiste nel rendere questi segnali interpretabili. La tecnica è già stata dimostrata efficace sui primati ma restano aperte varie questioni che riguardo la privacy visiva e sanitaria degli individui. Altri esperti hanno sollevato preoccupazioni legate al rischio di manipolazione dei microchip, che potrebbero teoricamente indurre stati emotivi non desiderati, allucinazioni o essere sfruttati per la tortura.

Tra coloro che accolgono con speranza questa tecnologia c'è la cantautrice, modella e campionessa paralimpica Annalisa Minetti, affetta da retinite pigmentosa e degenerazione maculare. Sebbene con cautela e riponendo estrema fiducia nel suo medico personale, la cantante si dice pronta a sperimentare il dispositivo pur di vedere i suoi figli  anche se la visione offerta non fosse perfetta.

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