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Scienza & Ambiente
07 Aprile 2024 - 10:30
L'inquinamento ambientale, noto nemico del nostro pianeta e tema caldo anche delle politiche persino in materia industriale, ha un effetto sotterraneo e insidioso anche sul nostro benessere individuale e collettivo. Non solo compromette la salute fisica, ma può, sorprendentemente, influenzare anche il nostro benessere emotivo e la nostra felicità. Questo è quanto emerge da un recente studio pubblicato su Environmental Research, condotto dai ricercatori dell'Università di Osaka.
La questione che si pongono i ricercatori è: come si calcola il livello di felicità? Hanno così sviluppato uno strumento ad hoc per definire un'aspettativa di vita felice, intesa come il periodo durante il quale una persona sperimenta il benessere emotivo soggettivo. Al contrario, la perdita di aspettativa di vita felice (LHpLE) corrisponde a una diminuzione della durata delle esperienze emotive positive. Quest'ultima è calcolata combinando sia la riduzione della felicità sia l'aumento della mortalità associata all'esposizione al rischio.
La ricerca condotta dall'Università di Osaka ha incrociato i dati relativi all'età, al sesso, al rapporto tra cancro e diminuzione della felicità e all'esposizione a comuni agenti ambientali cancerogeni in Giappone. Ha così permesso di confrontare i diversi tipi di esposizione al rischio. "Abbiamo scoperto che la felicità emotiva non è diminuita in modo significativo nelle persone affette da cancro, né c'è stata alcuna associazione significativa tra la felicità emotiva e il tipo, la storia o lo stadio del cancro", afferma Shuhei Nomura, uno degli autori dello studio. In pratica non è (solo) la malattia a influenzare l'emotività in senso più ampio, ma sia gli agenti cancerogeni sia il particolato hanno una responsabilità.
L'esposizione ad agenti cancerogeni ambientali ha ridotto la durata della vita della felicità emotiva di 0,0064 anni per il radon, 0,0026 anni per l'arsenico e 0,00086 anni per il particolato fine nell'aria. La diminuzione della felicità emotiva è stata ancora più pronunciata per il disagio psicologico, che ha portato a un LHpLE di 0,97 anni. "I nostri risultati suggeriscono che l'esposizione agli agenti cancerogeni e il disagio psicologico riducono significativamente la felicità nel corso della vita", afferma Michio Murakami, autore principale dello studio. La ricerca getta luce su un aspetto spesso trascurato del problema dell'inquinamento: il suo impatto sulla nostra felicità e benessere emotivo. Non si tratta solo di un problema ambientale, ma di un problema che riguarda tutti noi, come individui e come comunità. È quindi fondamentale non solo ridurre l'inquinamento, ma anche affrontare il disagio psicologico derivante da esso.
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