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Istruzione
18 Aprile 2024 - 11:30
Il mondo dell’istruzione è in fermento per l’introduzione del nuovo disegno di legge (DDL) proposto dal Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Questa riforma mira a ristabilire l’importanza del voto in condotta nelle scuole italiane, introducendo misure più stringenti e conseguenze dirette per gli studenti che non rispettano le norme comportamentali.
Il DDL Valditara, recentemente approvato dal Senato, pone un’enfasi rinnovata sul voto in condotta, che diventa un elemento cruciale nel percorso educativo degli studenti. Per le scuole secondarie di secondo grado, ad esempio, un voto in condotta inferiore a sette comporterà la non ammissione all’anno successivo o agli esami. Inoltre, il provvedimento introduce multe significative per le aggressioni al personale scolastico, con sanzioni pecuniarie che possono arrivare fino a 10.000 euro.
Una delle novità più discusse è la reintroduzione del giudizio numerico in decimi per la valutazione del comportamento nelle scuole medie, sostituendo il giudizio descrittivo introdotto nel 2017. Questo cambiamento segna un ritorno a un sistema più tradizionale di valutazione, che molti ritengono possa contribuire a rafforzare la disciplina e il rispetto all’interno dell’ambiente scolastico.
Il DDL prevede anche una stretta sulle sospensioni: per gravi comportamenti che comportano fino a due giorni di assenza dalle lezioni, gli studenti dovranno svolgere attività educative a scuola e una verifica finale. Per sospensioni più lunghe, sono previste attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate.
Il Ministro Valditara ha sottolineato l’importanza di questo provvedimento come strumento per responsabilizzare gli studenti e restituire autorevolezza ai docenti. La riforma è stata accolta con opinioni contrastanti: da un lato, c’è chi la vede come un passo avanti verso una scuola più rispettosa e ordinata; dall’altro, ci sono preoccupazioni che possa portare a misure eccessivamente punitive.
Con il passaggio del DDL al Senato, il dibattito si sposta ora alla Camera, dove il provvedimento sarà ulteriormente esaminato e discusso. La comunità educativa e la società civile attendono con interesse l’esito di questa riforma, che potrebbe segnare un punto di svolta nella gestione della condotta scolastica in Italia.
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