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L'A-Team al femminile di Juan Gomez Jurado: "Tutto brucia", tra vendetta e rottura delle regole"

Un thriller che fa parte dello stesso universo di "Regina Rossa", con colpi di scena e una sorpresa oltre le parole

L'A-Team al femminile di Juan Gomez Jurado: "Tutto brucia", tra vendetta e rottura delle regole"

La prima cosa da scoprire sono le illustrazioni. Dipinti autentici a separare capitali e parti del romanzo. Una sorpresa, autentica, che non vi roviniamo: leggete il libro, davvero. E poi bisogna scoprire perché, leggendo, vi verrà in mente e non a caso la musichetta della sigla dell’ATeam.

“Tutto brucia” (Fazi Darkside, 20 euro, traduzione di Elisa Tramontin) di Juan Gomez Jurado appartiene allo stesso universo di “Regina Rossa”. E questo lo capiamo bene nel momento in cui arriva in scena la commissaria Romero e ci spiegano che la sua zoppia è dovuta alla caduta di «cento chili di poliziotto basco» sulla sua gamba (ciao Jon). E c’è la banchiera, che incontriamo quasi subito. E chissà che, dopo i titoli di coda, non debba venire qualche altra cosa. Jurado nei ringraziamenti dice di aver scritto cosa sta per accadere, «ma ho cancellato tutto».

E allora rimaniamo a questo thriller, alla storia di Aura Reyes, Mari Paz Celeiro e Sere Quijano: tre donne che hanno perso tutto, persino la paura, e che ora si preparano a infrangere le regole che le hanno oppresse per troppo tempo. Partiamo da Aura, ex manager di successo, più che benestante, ma che ha perso tutto: prima il marito, ucciso davanti a lei - come mai? Questa è una pistola di Chekov -, poi il lavoro, la stima di tutti, fra poco anche la libertà. E intanto, per colpa di uno shampoo, devasta un negozio. Poi c’è Mari Paz, l’ex legionaria che vive in auto, possibilmente in compagnia del maggior numero possibile di birre, che ha più ferite nell’anima che tatuaggi sulla pelle. Infine, Sere, l’ingegnera informatica che si è autoreclusa nella sua casa e nella propria mente. Cosa possono combinare queste tre insieme? Certo, i piani che metteranno insieme non potranno definirsi «ben riusciti», ma saranno dirompenti. Per ottenere vendetta, forse, più probabilmente per mandare in frantumi la società più o meno come la vetrina di cui sopra.

Jurado, giornalista spagnolo ora campione di vendite, padroneggia i vari strumenti con maestria: piani sequenza e alternati, capitoli che diventano sceneggiature, ironia e botte da orbi, i meccanismi diabolici dell’alta finanza. Il tutto in una scrittura dannatamente veloce e accattivante, scatenata come le due gemelle di Aura.

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