Alena Seredova e i suoi figli
«Ce la siamo sempre cavata»

L’abbiamo con conosciuta come modella e attrice, come testimonial ma soprattutto come moglie, due volte. Il lato materno di Alena Seredova fino a oggi è sempre rimasto volutamente nascosto, anche se lei soprattutto da quando è nata Vivienne Charlotte ha condiviso molte immagini con i fan. Ora però sappiamo tutto, o quasi. Perché a “Verissimo” Alena si è presentata con il maschio più piccolo della famiglia, David Lee, mentre il maggiore, Louis Thomas era in collegamento da Pisa.

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Lì sta giocando nelle Giovanili della squadra toscana e studia. Ma ha anche offerto uno spaccato importante nella vita di sua madre: «L’unico momento pesante è stato dopo la separazione da papà ma lei non ci ha mai fatto mancare nulla. Ha dimostrato tanta forza. Ci ha messo sempre davanti a tutto e tutti». Poi è arrivato Alessandro Nasi, sposato la scorsa estate, e tutto è cambiato: «Quando ho saputo di Alessandro ero molto felice, per me e mio fratello è molto importante. Alessandro è simpatico, ci dà consigli sulla vita, su come comportarci con la mamma quando è arrabbiata. È una persona fondamentale nella nostra vita». David ha confermato e raccontato anche qualche dettaglio inedito del matrimonio: «La mamma vestita da sposa era bellissima, era la seconda volta che la vedevo così, anche se la prima non me la ricordo perché ero troppo piccolo. Il giorno del matrimonio piangevano tutti». Ma com’è nella vita di tutti i giorni? «La mamma è abbastanza brava, finché non si arrabbia».

E lei ammette, ma spiega anche: «Ho sempre pensato che le regole, applicate fin da piccoli, siano fondamentali e aiutino a crescere bene. Sono contenta di come sono cresciuti. Io ho ricevuto tantissime regole e qualcosa mi è rimasto dentro. Devo dire che i miei figli sono bravi, sono educati e vanno bene a scuola. Questo inizio delle superiori lo abbiamo affrontato bene, non sai mai cosa aspettarti ma devo dire che è andato bene. Io e i miei figli siamo molto uniti perché per molto tempo siamo stati “solo” noi e ce la siamo sempre cavata». Oggi, già da tempo, è diverso.