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Angela e Pippo verso l’altare
Ma prima l’addio al nubilato

Il matrimonio di Pippo Inzaghi: un addio alla vita da scapolo tra amore e curiosità

Angela e Pippo verso l’altareMa prima l’addio al nubilato

Angela Robusti e Pippo Inzaghi

Tra i matrimoni che caratterizzeranno l’estate ce n’è uno che sta passando sotto traccia ma metterà fine ad una lunga carriera da scapolo. Quella di Pippo Inzaghi, pronto a sposare il prossimo 24 giugno Angela Robusti. Sono una coppia dal 2017 e hanno due figli, Edoardo, nato nell’ottobre 2021 ed Emilia che invece il 21 marzo ha compiuto un anno. Succederà a Salerno, dove Inzaghi ha allenato trovandosi benissimo, in una location che finora è rimasta segreta. Gli gli invitati saranno circa 200, soprattutto familiari e amici dell’ex calciatore. Ma soprattutto come ha raccontato Angela al Corriere del Veneto, lei ha disegnato personalmente le fedi e il collier che indosserà con l’abito bianco. Intanto è partita per il suo addio al nubilato in direzione Ibiza con alcune storiche amiche. Hanno girato l’isola in motoscafo e si sono divertite passando tra i locali alla moda e le discoteche locali. La loro prima volta invece è stata curiosa.

Si erano ritrovati a Venezia, dove Pippo era allenatore, durante una festa di Halloween. «Lo trovai al bar - aveva raccontato lei a Di Più - ed entrambi ordinammo dell’acqua. “Dovreste provare a conoscervi”, ci disse il barista. “Siete gli unici ad avermi chiesto qualcosa di analcolico”. Ci guardammo. Scattò una risata». In realtà però l’inizio era stato in salita perché lei aveva capito che all’ex bomber non piaceva corteggiare, mentre lei lo odorava e soprattutto non le piaceva ricevere ordini. Alla prima cena insieme però scattò qualcosa: «Capii che tra di noi stava accadendo qualcosa quando, all’improvviso, durante la cena Filippo fece una videochiamata a sua mamma, che si chiama Marina, e me la passò». Invece la conoscenza tra suocero e futuro genero fu particolare: «Un giorno svenni in ufficio, la persona per cui lavoravo prese il mio cellulare e chiamò Filippo, che avevo in rubrica con la parola “amore”. In ospedale dopo qualche minuto arrivò mio padre. “Papà, lui è il mio fidanzato”, dissi. Si strinsero la mano di fianco a me che ero su una barella, in attesa di essere visitata».

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