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Il caso
21 Giugno 2024 - 11:43
Un boato improvviso ha scosso la tranquillità della costa toscana nel pomeriggio del 20 giugno, generando paura e confusione tra i residenti. Erano circa le 16:30 quando un suono assordante, accompagnato da vibrazioni, ha fatto tremare vetri e finestre da Livorno a Piombino, passando per Follonica e fino all'isola d'Elba. Inizialmente, molti hanno pensato a un terremoto, tanto che il governatore Eugenio Giani ha annunciato sui social: "Avvertita scossa di terremoto all’isola d’Elba, sentita su tutta la costa della Toscana. Verifiche in corso con il sistema regionale, al momento non risultano feriti o danni".
Tuttavia, la Sala regionale di Protezione Civile ha rapidamente smentito l'ipotesi del terremoto, confermando che non vi erano stati movimenti tellurici rilevati dai sismografi. Anche l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha escluso la possibilità di un terremoto, nonostante una scossa di magnitudo 1,7 fosse stata registrata alle 16:31 con epicentro a Preci, in provincia di Perugia. Ma il boato avvertito sulla costa toscana non poteva essere associato a quell'evento.
Le ipotesi si sono quindi spostate su altre possibilità. Una delle prime teorie suggeriva che il boato potesse essere stato causato dal passaggio a bassa quota di uno o più aerei supersonici. Quando un aereo militare supera la barriera del suono, infatti, provoca un "bang sonico" che può essere avvertito come un'esplosione, con conseguenti vibrazioni a terra. Tuttavia, l'Aeronautica Militare ha smentito questa possibilità, affermando che non vi erano stati voli supersonici nei cieli della Toscana in quel momento.
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Un'altra ipotesi, avanzata dall'Osservatorio di Seccheto all'Elba, è quella di un meteorite. Secondo i dati raccolti dalla stazione sismo-acustica installata presso il campo sportivo di Seccheto, il boato potrebbe essere stato causato da un corpo proveniente da sud, precisamente dall'isola di Montecristo, che viaggiava a una velocità di 1.440 chilometri orari, quindi ben oltre la velocità del suono. "Il segnale registrato risulta avere un’ampiezza di dieci volte maggiore rispetto agli eventi registrati in precedenza, saturando i sensori infrasonici e producendo un segnale sismico registrato sia all’Elba che sulle stazioni della rete nazionale dell’INGV", si legge nel comunicato dell'Osservatorio.
Nonostante queste ipotesi, il mistero rimane. La Protezione Civile regionale ha espresso scetticismo riguardo all'ipotesi del meteorite, sottolineando che un impatto a terra sarebbe stato rilevato dai sismografi, cosa che non è avvenuta. "L'ipotesi più probabile resta quella di un aereo", ha commentato un portavoce. L'INGV ha confermato che il segnale registrato non è di origine sismica, ma piuttosto un evento originato in aria. "Non è immediato identificare l'origine del segnale", ha spiegato l'INGV, aggiungendo che le onde rivelano una velocità apparente molto più bassa di quella tipica di un'onda che si propaga nella crosta terrestre. "In aria, le onde viaggiano alla velocità del suono, circa 340 m/s, mentre nelle rocce le velocità delle onde P sono di alcuni km/s".
Non è la prima volta che boati simili vengono registrati all'Elba. Eventi analoghi si sono verificati nel 2012, nel 2016 e nel 2023. Questi fenomeni sono oggetto di uno studio in corso, portato avanti attraverso un accordo tra i comuni elbani e il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università degli Studi di Firenze, con la Fondazione Parsec-Parco delle Scienze e della Cultura per il monitoraggio sismo-acustico dell'isola d'Elba. I sensori sono stati installati nel territorio di Campo nell'Elba, dove i boati risultano più frequenti. Gianmario Gentini, tecnico della Protezione Civile Elba Occidentale, ha spiegato al Tirreno: "I boati si ripetono da almeno una decina d’anni con una frequenza variabile da uno a più episodi durante l’anno, talvolta con intervalli di pochi minuti. Nel tempo sono state formulate numerose ipotesi, come quelle che fanno riferimento a possibili attività militari nel canale di Corsica, eruzioni sottomarine di gas o aerei che superano il muro del suono. Poi ci sono anche ipotesi più fantasiose, come ricerche scientifiche sui fondali dell’Elba o test di nuove armi segrete". Il mistero del boato del 20 giugno rimane quindi irrisolto, lasciando spazio a ulteriori indagini e speculazioni.
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