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03 Luglio 2024 - 14:26
Da oggi, mercoledì 3 luglio, una nuova normativa dell’Unione Europea impone che tutti i tappi di plastica delle bevande vendute nell’UE siano progettati per rimanere attaccati ai loro contenitori, sia che si tratti di bottiglie o cartoni. Questa misura mira a prevenire la dispersione dei tappi in natura, un fenomeno troppo comune che contribuisce all’inquinamento ambientale.
La direttiva del 2019 dell’UE, che ha introdotto questa regolamentazione, evidenzia che i tappi e i coperchi di plastica sono tra i rifiuti più frequentemente trovati sulle spiagge europee. La nuova legge richiede che la progettazione dei contenitori per bevande soddisfi criteri specifici per limitare la perdita di questi componenti nell’ambiente.
La regolamentazione si applica non solo alle bottiglie di plastica ma anche agli imballaggi compositi, come i cartoni del latte o dei succhi, che includono materiali misti come cartone, plastica e alluminio. Tuttavia, i contenitori in vetro o metallo e i prodotti destinati all’uso medico sono esclusi da questa normativa.
Cristaline, il marchio di acqua più venduto in Francia, si è dimostrato pioniere in questo ambito, adottando i tappi solidali già dal 2016. Questa innovazione non solo previene la dispersione dei tappi ma facilita anche la raccolta differenziata, contribuendo a un riciclaggio più efficiente. La direttiva ha affrontato il problema dei prodotti di plastica monouso in modo più ampio, vietando dal 2021 articoli come piatti, posate, cannucce e bastoncini cotonati in plastica.
Nonostante i benefici ambientali, la decisione ha suscitato dibattiti. Alcuni consumatori hanno espresso preoccupazioni riguardo alla praticità di bere con il tappo attaccato, mentre il settore della plastica si è confrontato con sfide più complesse legate alla produzione e al riciclaggio. Per i consumatori, è stata introdotta una soluzione che permette di piegare il tappo lungo il fianco della bottiglia, facilitando così il consumo della bevanda.
Il settore della plastica, che impiega migliaia di persone e genera un fatturato annuo di oltre 30 miliardi di euro in Italia, si trova di fronte a interrogativi che riguardano l’intera catena di produzione e riciclaggio. La transizione verso pratiche più sostenibili è un processo complesso che richiede un equilibrio tra protezione ambientale e impatto economico.
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