Morata-Campello, favola finita
«Separiamo i nostri cammini»

Il bacio appassionato alla fine degli Europei in Germania, vinti dalla sua Spagna. E poi le vacanze, più fresche, con tutta la famiglia in Costa Smeralda. Scene di vita comune, tra Alvaro Morata e Alice Campello. Ma scene del passato, perché il presente è fatto di separazioni. Clamorosa, ma anche reale perché la fonte è il neo attaccante del Milan. Una lunga storia sul suo profilo ufficiale, rigorosamente in spagnolo per evitare fraintendimenti: «Dopo un periodo di riflessione, io e Alice abbiamo preso la decisione di separare i nostri cammini. Una relazione meravigliosa e di rispetto reciproco, nel quel ci siamo amati e aiutati tantissimo. Sono stati anni meravigliosi, durante i quali abbiamo avuto i nostri quattro figli, che senza dubbio sono la cosa più bella che abbiamo fatto».

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Poi l’avvertimento, perché questa rimane una vicenda strettamente personale e soprattutto non ci sono stati tradimenti: «Una decisione dolorosa per la quale abbiamo chiesto rispetto ed empatia. Non inventate storie per un minuto da protagonisti perché ripeto: non c’è stato in nessun momento mancanza di rispetto, solo molte incomprensioni che ci hanno fatto allontanare. Alice avrà sempre un posto speciale nel mio cuore e tutto ciò che abbiamo vissuto insieme è stato incredibile e di grande insegnamento». Tutto in realtà è precipitato nelle ultime ore. Entrambi avevano tolto tutte le foto insieme dai rispettivi profili Instagram e avevano eliminato dalla rispettiva biografia sui social la scritta “marito e moglie”. In più Morata aveva tolto la foto con la fede al dito e aggiungendo un’altra immagine del profilo. Rispondendo a un commento sul suo profilo, la Campello solo domenica negava tutto: «Sono stupita dalla quantità di bugie che raccontano. Alvaro è la persona migliore che esista e nella vita non mi ha mancata di rispetto, e nemmeno io. Se c’è una certezza che ho nella vita è il rispetto reciproco che abbiamo avuto e abbiamo l’uno per l’altro. Non credere a niente oltre alle cose che dicono i terzi che non ne hanno idea».