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IL PIATTO FORTE

Il vero timballo di Bonifacio VIII
simbolo della cucina pontificia

La ricetta si cerca nel Medioevo, legata ai banchetti dei nobili laziali

Il vero timballo di Bonifacio VIIIsimbolo della cucina pontificia

Il timballo di Bonifacio VIII

La gastronomia italiana è ricchissima anche grazie alla sua storia. Esistono ricette entrate nella tradizione la cui storia sembra intrecciarsi a quella di grandi personaggi vissuti nei secoli passati. Ad esempio il Timballo di Bonifacio VIII, piatto tipico del Lazio, intriso di storia e tradizione, che affonda le sue radici nel Medioevo e porta con sé l’eredità gastronomica della nobiltà e della Chiesa. Il nome del piatto richiama Papa Bonifacio VIII, nato Benedetto Caetani, originario di Anagni, una piccola città del Lazio che fu un importante centro politico e religioso nel Medioevo. Bonifacio VIII, salito al soglio pontificio nel 1294, era noto per il suo amore per il lusso e per i banchetti sfarzosi, e si dice che proprio durante una di queste occasioni sia stato creato il celebre timballo a lui intitolato. Questo piatto, simbolo di opulenza e raffinatezza, rappresentava un connubio perfetto tra ingredienti ricercati e tecniche culinarie avanzate per l’epoca. Il timballo, nella sua versione originale, era costituito da una crosta di pasta sfoglia o pasta brisé, farcita con strati di pasta, riso, carne, formaggi, uova e verdure, tutti sapientemente conditi con spezie e salse elaborate. La sua preparazione richiedeva tempo e abilità, ed era considerato un piatto di prestigio, riservato a banchetti importanti e feste di corte.

La leggenda vuole che il Timballo di Bonifacio VIII sia stato preparato per la prima volta proprio in occasione di una grande festa organizzata in onore del papa ad Anagni, per celebrare un evento politico o religioso di grande rilievo. La ricetta, pur evolvendosi nel corso dei secoli, è rimasta un simbolo della tradizione gastronomica del Lazio, tramandata da generazioni di cuochi locali. Ancora oggi, il piatto viene preparato in occasioni speciali e nei ristoranti tipici della regione, mantenendo vive le sue radici storiche e la sua aura di antica sontuosità. Ogni famiglia o cuoco può aggiungere una propria variante alla ricetta, ma gli elementi essenziali del timballo, come l’involucro croccante e la ricchezza degli ingredienti interni, restano invariati, a testimonianza di un’eredità che ha saputo attraversare i secoli.
Oggi, il timballo continua a essere celebrato nelle feste locali del Lazio, dove rappresenta un legame diretto con l’epoca in cui i banchetti papali e le corti nobiliari dominavano la scena sociale e politica, e dove anche la cucina poteva essere uno strumento di potere, prestigio e arte.

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