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Le statistiche
17 Dicembre 2024 - 04:00
La lotta contro il cancro è una delle sfide più grandi per l'umanità, e in Europa, la sopravvivenza a questa malattia varia in modo significativo da paese a paese. Perché accade questo? Un’analisi condotta da Euronews Health ha messo in evidenza differenze notevoli nelle probabilità di sopravvivenza, che dipendono da vari fattori, tra cui la disponibilità di trattamenti, l'accesso alle cure, la diagnosi precoce e la qualità dei sistemi sanitari.
Nel 2021, il cancro è stato la seconda causa di morte nell’Unione Europea, con 1,1 milioni di decessi, pari al 21,6% del totale. Le statistiche di sopravvivenza vengono solitamente espresse come probabilità di vita a 1 o 5 anni dalla diagnosi. Tuttavia, come spiega il professor Michel Coleman della London School of Hygiene and Tropical Medicine, si tratta di probabilità, non di tassi: "Un tasso si misura nel tempo, come quello di incidenza o mortalità", sottolinea l’esperto.
Nel 2019, i tumori più letali in Europa sono stati il cancro ai polmoni (24% dei decessi maschili), seguito dal cancro al colon-retto (12%), al seno (16%) e alla prostata (10%). Per quanto riguarda il cancro ai polmoni, la sopravvivenza è tra le più basse, ma ci sono forti differenze tra i paesi. In Bulgaria, ad esempio, solo il 7,7% dei pazienti riesce a sopravvivere oltre i 5 anni dalla diagnosi. In Svizzera e Lettonia, invece, la sopravvivenza sale al 20,4%. Tra le grandi economie europee, la Germania ha i migliori risultati, con una sopravvivenza del 18,3%, mentre Regno Unito e Spagna sono sotto la media europea, con valori tra il 13% e il 13,5%.
La sopravvivenza al cancro del colon in Europa varia notevolmente: in Croazia solo il 51,1% dei pazienti supera i 5 anni dalla diagnosi, mentre a Cipro si arriva al 72,1%, con una media dell'UE-24 del 60%. Paesi come Islanda, Belgio e Svizzera raggiungono risultati molto positivi, mentre Polonia e Romania si trovano tra i paesi con i tassi più bassi, con percentuali inferiori al 53%.
Per il cancro alla prostata, la sopravvivenza complessiva nell'UE è dell'87%. Tuttavia, ci sono differenze significative: in Paesi come Cipro, Lituania e Belgio, i tassi superano il 90%, mentre in Bulgaria la sopravvivenza scende drasticamente al 68,3%, il che significa che meno della metà delle persone diagnosticate con questo tumore riesce a superare i 5 anni.
Il cancro al seno ha una sopravvivenza relativamente alta in Europa, con una media dell’82% nell'UE-24. Cipro è il paese con i risultati migliori, con il 92,8%, seguito dalle nazioni nordiche come Svezia e Norvegia. Tuttavia, in alcuni Paesi dell’Est Europa, come Lituania e Romania, la sopravvivenza scende sotto il 75%.
I tumori al pancreas e al fegato sono tra i più difficili da trattare, con tassi di sopravvivenza drammaticamente bassi in tutta Europa. La sopravvivenza per il cancro al pancreas è solo del 9%, con Malta che segna il minimo con il 5,5%. Anche per il tumore al fegato i risultati sono preoccupanti: la sopravvivenza media è del 12%, con il Regno Unito che registra il dato più basso (13%).
Le statistiche di sopravvivenza al cancro evidenziano ampie differenze tra i vari paesi. I Paesi dell’Europa settentrionale e occidentale tendono ad avere tassi di sopravvivenza più alti rispetto a quelli dell’Est Europa. Queste disparità non sono dovute solo alla natura del tumore, ma anche a fattori chiave come:
Età alla diagnosi: Più giovane è il paziente, maggiore è la probabilità di sopravvivenza.
Stadio del cancro al momento della diagnosi: La diagnosi precoce è fondamentale per aumentare le possibilità di una buona prognosi.
Disponibilità di trattamenti: I Paesi con sistemi sanitari più avanzati, come quelli del nord Europa, offrono migliori cure, inclusa la radioterapia, che è molto più accessibile in nazioni come la Svizzera o la Germania rispetto a Paesi come Bulgaria e Romania.
Secondo il professor Coleman, la radioterapia, essenziale per trattare molti tipi di tumore, è molto più disponibile nei Paesi ricchi, creando un netto divario tra l'Europa occidentale e quella orientale. Sebbene l’Europa sia in prima linea nella ricerca sul cancro, le differenze nella sopravvivenza tra i vari Paesi restano significative. Questo divario non solo riflette l’efficacia dei trattamenti, ma anche l’accesso alle cure e la tempestività della diagnosi, sottolineando l'importanza di migliorare l'assistenza sanitaria a livello continentale.
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