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AMICI ANIMALI
15 Dicembre 2024 - 05:30
Quando i cani fiutano il cancro: una rivoluzione
Un'innovativa scoperta potrebbe cambiare il futuro della diagnosi precoce dei tumori nei cani, grazie al talento straordinario di un alleato a quattro zampe: il cane. Un recente studio condotto dall'Università di Bristol in collaborazione con la Ong Medical Detection Dogs (Mdd) ha svelato che i cani sono in grado di rilevare il cancro alla vescica in altri cani attraverso l'olfatto, un risultato che apre nuove possibilità per la medicina veterinaria.
Il carcinoma uroteliale, uno dei tumori più comuni e insidiosi tra i cani, è difficile da diagnosticare. Spesso viene confuso con altre patologie urinarie, come infezioni o calcoli, causando ritardi nei trattamenti e un abbassamento delle possibilità di sopravvivenza. Le tecniche diagnostiche tradizionali, come biopsie e esami citologici delle urine, sono invasive e non sempre precise. Ma ora, grazie al fiuto eccezionale dei cani, potrebbe esserci una soluzione più rapida, meno costosa e non invasiva.
Lo studio ha coinvolto tre cani specializzati: Kizzy e Jobi, due Cocker Spaniel, e Marlow, un Labrador Retriever. Addestrati a riconoscere l'odore unico del cancro alla vescica nei campioni di urina, questi cani hanno ottenuto risultati straordinari: una sensibilità del 90% e una specificità del 95%, dimostrando di poter distinguere con alta precisione tra cani sani e cani affetti dal carcinoma uroteliale.
Questi animali, in un ambiente controllato e attraverso un processo di addestramento che prevedeva premi come cibo, coccole o giochi, hanno fiutato i campioni di urina provenienti da pazienti canini. Le analisi hanno confermato che l'odore caratteristico del tumore alla vescica è legato a composti organici volatili secreti dalle cellule tumorali, simile a quanto già accertato per i tumori umani e altre malattie, come il Covid-19.
Claire Guest, CEO e cofondatrice di Medical Detection Dogs, ha commentato con entusiasmo: «Abbiamo dimostrato molte volte che i cani possono rilevare il cancro negli esseri umani, quindi eravamo fiduciosi che avrebbero potuto farlo anche per i loro simili. Questo studio apre le porte a test diagnostici più economici, rapidi e non invasivi, che potrebbero consentire interventi precoci e migliorare le possibilità di trattamento».
Isabelle Desmas-Bazelle, prima autrice della ricerca, ha sottolineato come questi risultati superino le performance di alcune tecniche tradizionali, suggerendo che il cancro possa effettivamente produrre un odore unico, aprendo la strada allo sviluppo di strumenti avanzati per una diagnosi più precisa, come il ‘naso elettronico’.
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