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LA STORIA
10 Dicembre 2024 - 08:00
Jessica vive a Moncucco Torinese, ma è cresciuta a Buttigliera Alta. Ha 27 anni e una passione che le riempie la vita: prendersi cura degli animali. Oltre al suo lavoro come dog sitter, Jessica vive in una grande famiglia composta dalla mamma, otto cani, dieci gatti, un coniglio e un cincillà. Nonostante la già numerosa compagnia, da qualche mese lei e sua mamma hanno iniziato a fare qualcosa di davvero speciale: adottare cani anziani, con storie di sofferenza alle spalle.
Jessica e Athos, appena usciti dal canile a Genova
Come Athos, un dogue de bordeaux di nove anni proveniente da un canile di Genova. "L'ho adottato dopo la morte del mio Aaron, mancato a giugno per un tumore midollare", racconta Jessica. La scomparsa di Aaron ha lasciato un vuoto enorme, ma l’arrivo di Athos, purtroppo, è stato breve. "Athos è durato una sola settimana. Aveva una brutta malattia neurologica, lo sapevamo, ma non immaginavamo potesse durare così poco. Meritava di più, dopo una vita d'inferno almeno il Natale con noi...". La tristezza per la sua perdita è palpabile, ma Jessica sa di aver dato ad Athos tutto ciò che poteva. "Fa male da morire, però sai che hai dato tutto ciò che potevi e forse anche di più", aggiunge.
L’esperienza di Jessica non si limita ad Athos. Negli anni, Jessica e sua madre hanno accolto molti altri cani, tutti provenienti da situazioni difficili, e ognuno di loro ha lasciato un segno indelebile. Tra i tanti, c'è Lola, una bouledogue francese che, nonostante fosse paralizzata, correva come una matta. E poi c’è Cataleya, un bulldog inglese proveniente da Napoli, che ha trovato un angolo d'amore e tranquillità in questa casa così accogliente.
Ma perché adottare un cane anziano, spesso malato, e con una vita già segnata? La risposta di Jessica è semplice ma profonda: "Danno molto di più. Loro lo sanno che li hai salvati da brutte situazioni, loro sanno che li hai salvati, ogni minimo gesto per loro vale moltissimo". Jessica è convinta che questi cani, così segnati dalle esperienze, siano capaci di un'affettuosità e di una gratitudine incredibile. "Athos mi ha dato tantissimo in una settimana", racconta, emozionata. "Vederlo giocare con il kong, che per un cane di casa può sembrare una sciocchezza, lui felice che a modo suo ‘scappava’ perché non voleva darmelo. Abbaiare alle altre cagne per richiedere attenzione, come per dire ‘ohiii sono qui!! Potete considerarmi?’ E loro, ovviamente, lo snobbavano perché sbavava come non mai!"
Eppure, nonostante l’immensa gratitudine che può dare un cane anziano, non è sempre facile. "Le cure costano, il cibo costa... ma fortunatamente ora le cliniche puoi pagarle a rate", dice Jessica, parlando delle difficoltà economiche che si presentano nel prendersi cura di animali malati. "La gente va in vacanza e spende 2000/3000€ per una settimana. Scelte appunto". Eppure, nonostante i sacrifici, Jessica non ha dubbi: "Adottare un cane anziano, malato, aiuta noi stessi in primis". Ma cosa significa davvero per Jessica convivere con una famiglia così numerosa e con questi cani così speciali? "Io ai miei cani sarò per sempre grata, per la persona che mi hanno fatto diventare. A loro devo tutto".
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