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il caso

Il canile di Torino scoppia e un cane su tre non viene adottato. Perché?

Sono 176 i cani in strada Cuorgnè, che non dovrebbe ospitarne più di 100. E molti non trovano una nuova famiglia

Sono pochissime (meno di una su tre) le adozioni per i cani a Torino

Sono pochissime (meno di una su tre) le adozioni per i cani a Torino

Un canile che adesso sta scoppiando. E soprattutto poche, pochissime adozioni. E’ sempre più critica la situazione attuale dei canili di Torino (anzi, dell’unico canile presente, perché dopo l’abbandono di via Germagnano 11 è rimasto solo il rifugio di strada Cuorgnè) come illustrato ieri nel corso di una commissione a Palazzo Civico alla presenza dell’assessore Francesco Tresso. A sciorinare i numeri, Elena Guttaiano, responsabile dell’Ufficio tutela animali comunale: «I posti in strada Cuorgnè sono 100, ma ad oggi abbiamo ben 176 cani presenti». Dunque parlare di “overbooking” fa quasi sorridere, perché vuol dire che al rifugio il numero di animali ospiti attualmente è quasi il doppio rispetto al massimo consentito.

Ma i problemi non finiscono qui, perché se il canile è strapieno vuol dire che i torinesi che adottano i cani sono pochissimi. Numeri alla mano, su 176 cani, ben 65 (quindi più di un animale su tre) non riescono a trovare una nuova famiglia. Come mai? «Si tratta purtroppo di esemplari “morsicatori” - chiarisce la responsabile dell’Ufficio tutela animali - oppure che arrivano da sequestri o confische o ancora provengono da situazioni difficili dovute ai problemi dei precedenti padroni». E quindi nessuno o quasi li vuole a casa propria.

E spunta pure l’identikit del cane che un torinese non vorrebbe mai in casa: maschio, di una certa età e di taglia media. Il cane che invece tutti desiderano? Una femmina, meglio ancora se cucciola. C’è poi il problema degli animali che presentano delle malattie. Anche per quelli, non è facile trovare una nuova sistemazione. «Servono molti soldi per le cure - ha spiegato Elena Guttaiano - e spesso chi adotta quei cani poi non ce la fa a sostenere le spese e ce li ritroviamo in canile».

Ma quanti cani ci sono, oggi, nella città di Torino? All’incirca dovrebbero essere 85mila, ma si parla solamente di quelli che hanno il microchip e quindi sono ufficialmente censiti. A dire il vero, il numero è molto più grande perché un cane su due che arriva al canile non presenta alcun riconoscimento e quindi, ufficialmente, non esiste. Sul fronte delle catture dei randagi, invece, Palazzo Civico sta intensificando sempre di più i suoi sforzi: erano 17 i cani randagi catturati prima del 2023, sono stati 10 l’anno scorso e quest’anno (dati riferiti al 30 novembre) sono già sette. Dove vengono catturati? Quasi sempre lungo il parco dell’Arrivore, una zona della periferia Nord da anni nota per i fenomeni d randagismo.

Infine, il canile sanitario che manca (e che era al civico 11 di via Germagnano mentre oggi Palazzo Civico si appoggia, pagando un affitto, al vicino Enpa al civico 8): verrà costruito grazie ai soldi del Pnrr, anche perché per legge il Comune deve per forza avere un canile sanitario. «Il canile rifugio attuale è sotto-dimensionato - ha affermato l’assessore comunale Francesco Tresso - e per questo serve per forza una nuova struttura».

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