Il Capodanno a Roma quest'anno sembra più un domino in caduta libera che una festa in piazza. Dopo l'annuncio del Comune di Roma sull'esclusione di Tony Effe, i cui testi hanno acceso le ire delle associazioni femministe, altri due grandi nomi della musica italiana hanno detto "no, grazie". Mahmood e Mara Sattei, due tra gli artisti più amati della scena musicale contemporanea, hanno deciso di disertare l’evento, portando via con loro un bel pezzo di entusiasmo.
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La mossa del sindaco Gualtieri
Tutto è iniziato con la decisione del sindaco Roberto Gualtieri di cancellare l’esibizione di Tony Effe. Motivo? I testi del rapper sono stati giudicati inappropriati e definiti sessisti. Una scelta applaudita da alcune fazioni, ma criticata da chi la vede come una limitazione alla libertà artistica.
E così, quello che doveva essere il concerto di fine anno per tutti si è trasformato in un’arena di scontro tra arte e censura, femminismo e solidarietà artistica. Per il momento, a perdere è soprattutto il pubblico, che dovrà fare a meno di tre artisti di punta.
Mahmood: "La censura non è arte"
Mahmood non ha usato mezzi termini nel suo messaggio sui social. Il cantante ha sottolineato il suo disappunto per la scelta del Comune:
"Ho aspettato fino all'ultimo poiché speravo di leggere una notizia diversa rispetto all'esclusione di Tony Effe dal Capodanno di Roma. Ritengo sia una forma di censura, per cui decido anche io di non partecipare al Capodanno della Capitale. Sono fermamente convinto che qualsiasi forma d'arte possa essere discussa e criticata ma non deve esistere censura."
Un discorso che non lascia spazio a interpretazioni: Mahmood ha scelto di schierarsi apertamente contro la decisione del sindaco, facendo un passo indietro per solidarietà con il collega.
Mara Sattei: "Non si tocca la libertà d'espressione"
Mara Sattei, dal canto suo, ha espresso un concetto simile, ma con parole che puntano direttamente al cuore del problema:
"Date le decisioni prese in merito al Capodanno di Roma, anch'io non prenderò parte all'evento. Non trovo corretto impedire a un artista di esibirsi, privandolo della sua libertà di espressione."
Per Mara, la questione va oltre Tony Effe: è una battaglia di principi. E, almeno per ora, la sua posizione sembra aver trovato il sostegno di una parte del pubblico.

Censura o buonsenso? Il dibattito è aperto
La vicenda ha naturalmente acceso un dibattito, tra chi plaude alla scelta del Comune e chi vede nell’esclusione di Tony Effe un pericoloso precedente. Le associazioni femministe sostengono che i testi del rapper non abbiano spazio in un evento pubblico; dall'altra parte, artisti e fan sottolineano che l’arte, anche quando scomoda, deve avere il diritto di esistere e di essere criticata ma non silenziata.
Nel frattempo, il Capodanno di Roma si avvia a essere un evento piuttosto spoglio. Con tre big che rinunciano e il pubblico diviso, viene da chiedersi chi sarà disposto a salire sul palco. Forse, alla fine, potremmo trovarci con un Dj set improvvisato dal sindaco Gualtieri?
Un Capodanno da (non) dimenticare
Questa storia ci ricorda che organizzare eventi pubblici non è mai una passeggiata. Il Capodanno di Roma doveva essere un simbolo di unità e celebrazione; invece, è diventato un terreno di battaglia culturale. Se il Comune riuscirà a trovare un compromesso all’ultimo minuto o se si dovrà brindare con un concerto “ridotto”, resta da vedere. Una cosa è certa: questo Capodanno non verrà dimenticato facilmente.