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07 Gennaio 2025 - 16:05
Mark Zuckerberg
Meta Platforms ha deciso di porre fine al fact-checking e di eliminare ogni restrizione alla libertà di espressione su Facebook e Instagram. L'annuncio è stato dato dal CEO Mark Zuckerberg attraverso un video pubblicato nella mattinata di martedì. Zuckerberg ha dichiarato: "Torneremo alle nostre radici e ci concentreremo sulla riduzione degli errori, semplificando le nostre politiche e ripristinando la libera espressione sulle nostre piattaforme".
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Il dirigente ha spiegato che i fact-checker saranno sostituiti "con le Community Notes simili a quelle di X, iniziando dagli Stati Uniti". Il CEO di Meta ha inoltre affermato che i fact-checker erano diventati "troppo politicamente di parte" e ha riconosciuto che si era giunti a "un punto in cui ci sono troppi errori e troppa censura". Le recenti elezioni, secondo Zuckerberg, rappresentano un punto di svolta culturale verso una nuova priorità per la libertà di parola. Durante il video, Zuckerberg ha menzionato più volte l'ex presidente Donald Trump, criticando i media tradizionali per il modo in cui hanno trattato il suo primo mandato presidenziale.
Il progetto delle "Community Notes", originariamente chiamato "Birdwatch", è stato lanciato prima dell'acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk e mirava a combattere la disinformazione con un approccio comunitario. Gli utenti iscritti possono identificare informazioni fuorvianti nei tweet e aggiungere note informative. Musk stesso è stato soggetto a una nota che ha corretto una sua affermazione dopo l'acquisizione di Twitter.
Il sistema di Community Notes permette solo agli utenti iscritti al programma e che rispettano alcuni requisiti: essere iscritti a X da almeno 6 mesi, non avere violato nessuna regola recentemente e avere verificato il proprio profilo tramite numero di telefono. Una volta inseriti, i membri possono scrivere note sotto i post controversi, basandosi su requisiti specifici e valori di buona fede. Le note più votate da utenti con diverse opinioni vengono mostrate sotto i post per ridurre la polarizzazione.
Tuttavia, il sistema non è perfetto: ad esempio, la fake news su Donald Trump che a Springfield gli immigrati haitiani mangiano cani e gatti non è stata corretta da nessuna nota nonostante le numerose visualizzazioni.Nei quattro giorni successivi alla condivisione, nessuna nota è stata proposta. Quando un utente ha cercato di smentire citando fonti, il voto degli utenti si è arenato e la nota non ha raggiunto la soglia necessaria per essere allegata al post. Secondo il Center for Countering Digital Hate, oltre il 90% dei post fuorvianti analizzati non aveva note correttive, evidenziando i limiti del modello Community Notes nella lotta alla disinformazione online.
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