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Rubrica Road to the Oscars 2025

I'm Not a Robot: un manifesto contro il controllo delle donne nel mondo tecnologico e maschilista

Una breve recensione sul cortometraggio di Victoria Warmerdam

I'm Not a Robot: un manifesto contro il controllo delle donne nel mondo tecnologico e maschilista

Non si può controllare una donna, che sia umana o robot. È il messaggio che il cortometraggio olandese "I'm Not a Robot" ha voluto lanciare nei suoi 22 minuti e mezzo. Il corto, scritto e diretto da Victoria Warmerdam è stato candidato agli Oscar solamente due anni dopo il suo rilascio e adesso si contende la statuetta nella categoria Miglior Cortometraggio. Il film completo è disponibile alla visione direttamente su YouTube.

LA STORIA

Lara, una produttrice musicale, sta ascoltando un arrangiamento di "Creep" dei Radiohead cantata da un gruppo di bambini, quando all'improvviso viene interrotta da una richiesta di aggiornamento del computer. Lara cerca di farlo riavviare ma fallisce i test CAPTCHA, cioè i testi anti-robot che permettono di avviare i sistemi informatici. Lara cerca di chiedere aiuto al servizio clienti ma le viene detto che ci sarebbe la possibilità che fosse davvero un robot. Confusa, chiede al compagno Daan di aiutarla ma questo non le offre il supporto di cui aveva chiesto ma al contrario, si presenta nel suo studio dicendole una serie di scioccanti verità riguardanti lei che la mandano in uno stato di shock e di crisi d'identità.

UNA TECNOLOGIA EVOLUTA, MA PER SCOPI EGOCENTRICI (SPOILER ALERT)

Di recente, è stato rilasciato nelle sale un film che se messi a paragone sembrano quasi simili: "Companion" diretto da Drew Hancock, nel quale un uomo si fidanza con una ragazza che porta a passare il weekend nella casa sul lago di alcuni amici, ma si scoprirà man mano, che Iris, la ragazza protagonista, non è esattamente come pensava di essere e che la sua stessa mente è stata manomessa dallo stesso ragazzo che diceva di amarla.

I due film avranno una premessa simile seppur "I'm Not a Robot" è un cortometraggio, mentre "Companion" è un film thriller e non si sa se quest'ultimo sia stato ispirato al corto, ma il messaggio centrale di entrambi i film è che non importa se viene "programmata" in un certo modo: una donna non verrà mai controllata del tutto. In un mondo maschilista ed egocentrico, che vede la donna non come una pari ma come un giocattolo, le due pellicole presentano una visione sulle donne secondo quella degli uomini. Durante il test per vedere se è davvero un robot, Lara si ritrova davanti delle domande che sembrano 'stupide' e lo sono: "il tuo compagno è ricco?", "sento spesso che qualcosa non va in me", "a volte mi sento un'emarginata", "gli altri pensano che sia fredda".

Queste domande, hanno fatto riflettere gli spettatori e infuriato le spettratrici, oltre al fatto che Daniel, il fidanzato di Lara, le rivela che non potrà morire se non muore lui per primo. Una rivelazione che spaventa se si pensa a come questo sia una delle scuse usate dagli uomini che attuano violenza sulle donne, il fatto di dover controllare ogni lato della loro vita, incluse vita e morte. Anche se Daan non realizza fisicamente tali abusi, la rabbia di Lara per la manipolazione mentale del compagno è palpabile.

Un utente di Letterboxd recensisce il film con frasi semplici e poetiche ma che rendono l'idea della problematica riguardo al compulsivo bisogno degli uomini di controllare le donne: "Una donna può giurare di non essere e di non essere mai stata un Robot. I CAPTCHA potrebbero muoversi, e lei dovrebbe dimostrarlo, se è vero o se si è solo dimenticata."

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