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Sanremo 2025, Elodie contro Meloni: la militanza a orologeria per far contenti i social

Attaccare la premier è mainstream, la vera provocazione sarebbe stata dire "non la penso come lei, ma la rispetto"

Elodie, Donald Trump e Giorgia Meloni (Fonte Instagram)

Elodie, Donald Trump e Giorgia Meloni (Fonte Instagram)

Doveva essere il Festival della musica, dell’arte, della leggerezza. Poi è arrivata Elodie, e addio fiaba sanremese. Intercettata da Enrico Lucci per Striscia la Notizia, la cantante ha pensato bene di regalarci l'ennesimo momento di "impegno sociale" fuori contesto. Alla domanda se voterebbe mai Giorgia Meloni, la risposta è stata netta: "Neanche se mi tagliassero una mano". E giù con i soliti applausi social, le standing ovation dei commentatori illuminati, i meme da centro sociale digitale.

Ma nel frattempo, fuori dal video virale su Instagram, Meloni è ancora a Palazzo Chigi, Fratelli d’Italia continua a crescere nei sondaggi e il governo va avanti. Quella di Elodie sembra l'ennesima performance di militanza social, il classico sfogo da trend topic pronto per i like. Come direbbe Marracash (e che crossover), "politicamente corretto, sì, però com'è che prima erano tutti Charlie Hebdo?". Il suo pezzo Cosplayer sembra la colonna sonora perfetta per questa situazione.

Perché il punto non è l'opinione politica di Elodie. Il punto è che la sua non è nemmeno un'opinione, è un semplice stacchetto, un siparietto costruito su misura. Anche i non addetti ai lavori sanno che le domande di Lucci, male che vadano, finiscono in TV o virali sui social. E così, la cantante coglie l'occasione al volo e confeziona la finta risposta al vetriolo, calibrata per il pubblico giusto, quello che aspetta l'ennesimo nome da fischiare e l'ennesima icona da idolatrare.

Ma il problema non è nemmeno questo. Il problema è che Elodie si è costruita un'immagine da paladina delle donne, da guerriera dei diritti, da ribelle che combatte per l'inclusività e il rispetto. Però, a quanto pare, la sorellanza si ferma quando l’altra donna è di destra e siede a Palazzo Chigi. Nessuna empatia, nessuna riflessione più ampia, solo una sentenza scontata da parte di chi predica apertura, ma poi la riserva solo a chi le fa comodo. Un po’ come chi dice di essere contro il patriarcato ma poi usa gli stessi metodi di esclusione che critica. E allora diciamolo chiaramente: "Dio ci salvi dall'ipocrisia e da chi sceglie solo le proteste monetizzabili". Perché l’attivismo vero è un’altra cosa. 

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