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Salute e benessere

Il privilegio della regolarità intestinale: una sfida crescente per le donne tra ormoni, stile di vita e soluzioni terapeutiche

I medici denunciano il problema dell'"l'intestino pigro": una condizione che colpisce oltre il 75% delle donne

Il privilegio della regolarità intestinale: una sfida crescente per le donne tra ormoni, stile di vita e soluzioni terapeutiche

Una delle condizioni che oggi possono essere considerate un privilegio è quella della regolarità intestinale. Può sembrare strano, ma sono i proprio i medici dei centri di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva a denunciare questo fenomeno, in crescita.

Se negli uomini la stipsi può essere causata in prevalenza da uno stile di vita sedentario o da una dieta povera di fibre, nelle donne subentrano anche i cambiamenti ormonali, legati a ciclo mestruale, gravidanza e menopausa. I dati parlano di quasi otto donne su dieci che soffrono di stipsi. Una condizione caratterizzata da difficoltà nell'evacuazione e da una ridotta frequenza delle stesse, spesso inferiore alle tre volte a settimana.

Le donne sono particolarmente predisposte alla stipsi a causa delle variazioni ormonali legate al ciclo mestruale, alla gravidanza e alla menopausa. Il progesterone, in particolare, ha un effetto rallentante sulla motilità intestinale, il che spiega perché molte donne sperimentano episodi di stitichezza durante la gestazione e nei giorni precedenti alle mestruazioni. Con la menopausa, poi, il calo degli estrogeni può aggravare ulteriormente il problema.

Oltre ai fattori ormonali, lo stile di vita può incidere notevolmente. Una dieta povera di fibre, la disidratazione e la sedentarietà sono tra le principali cause della stipsi cronica. Anche alcuni farmaci e condizioni mediche come il diabete e l’ipotiroidismo possono contribuire al problema.

Un altro aspetto rilevante nella stipsi femminile è il cosiddetto "intestino timido". Alcune persone hanno difficoltà a evacuare quando si trovano fuori casa o in ambienti privi della giusta privacy, causando una trattenuta volontaria delle feci che può aggravare la condizione. Studi recenti hanno dimostrato che questa problematica, nota scientificamente come "parcopresis", può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sulla salute psicologica.

Esistono diverse strategie per affrontare la stipsi, sia farmacologiche che naturali. Tra i trattamenti farmacologici più comuni ci sono i lassativi osmotici, come il PEG, che aiutano a richiamare acqua nell'intestino per facilitare l’evacuazione. I farmaci procinetici, invece, stimolano la motilità intestinale e sono prescritti nei casi più gravi.

Tuttavia, la prima linea di intervento dovrebbe essere sempre un miglioramento dello stile di vita. L’American Gastroenterology Association raccomanda una dieta ricca di fibre, con l’introduzione di cereali integrali, legumi, frutta fresca e verdure a foglia verde. Anche l’idratazione è fondamentale, così come l’attività fisica regolare. Studi dimostrano che l’esercizio aerobico, come la corsa o la camminata, può ridurre il rischio di stipsi cronica fino al 30%.

Nei casi più complessi, è sempre consigliabile rivolgersi a un medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

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