Rebecca, David e il tradimento
«Mi sono sentita usata e poi...»

Sono passati 22 anni dalla loro prima volta, ma sembra ieri. O almeno, lei la ricorda così, perché in realtà Rebecca Loos non ha mai dimenticato. Allora lavorava come assistente personale di David e Victoria Beckham subito dopo che il campione inglese si era trasferito dal Manchester United al Real Madrid. E tra loro ci fu più di un rapporto professionale, anche se in realtà è finita nel giro di qualche mese. Da lì in poi, un lento deterioramento dei rapporti che ha portato al licenziamento. Ma Rebecca ricorda e oggi ancora una volta racconta tutto.

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Lo ha fatto nel programma australiano “60 Minutes”. Sapeva benissimo che confessare quel tradimento l’avrebbe messa in cattiva luce e in fondo un po’ è così ancora oggi: «È stato un gesto molto coraggioso perché mi sono trovata contro la coppia più forte e potente nei media, che ha tutto il denaro del mondo per permettersi i migliori pr, i migliori avvocati. E tutto ciò che avevo dalla mia parte era la verità».

La storia sarebbe iniziata in una fase della loro vita in cui Victoria era spesso fuori città. «Lui mi ha chiamata in hotel. E io ho ceduto», ha raccontato facendo capire che fosse impossibile per lei dire di no. E David le raccontava che era una donna importante: «Mi diceva che non l’aveva mai fatto prima. Che io ero la prima. Tutte quelle frasi fatte. E io ci sono cascata in pieno». Solo bugie, lo ha capito abbastanza in fretta: «Due settimane dopo, eravamo alla festa di compleanno di Ronaldo e lui era lì con una modella bellissima. Quella è stata una notte durissima per me. In quel momento ho capito di essere stata completamente usata».

Rebecca spiega che in quel periodo si sono scambiati tantissimi messaggi intimi. Quando però lui ha deciso di troncare, perché quella relazione minacciava il suo matrimonio. Oggi, a distanza di così tanto tempo, il ricordo fa ancora male: «Dopo l’uscita del documentario su Netflix, ho ricevuto di nuovo tantissimi messaggi. Insulti. Mi chiamavano rovina famiglie. Eppure la colpa sembrava ricadere sempre su di me e su Victoria. Mai su di lui».