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01 Aprile 2025 - 21:45
Un suono che non esiste, ma che si impone nella mente come un martello pneumatico. L’acufene – o tinnito – è il disturbo uditivo che colpisce oltre 3 milioni di italiani, trasformando la quotidianità in una prova di resistenza. Un ronzio continuo, persistente, spesso invalidante, che compromette la concentrazione, il sonno e, inevitabilmente, la qualità della vita.
Chi ne soffre racconta di una sensazione costante di ovattamento all’orecchio, talvolta accompagnata da capogiri, nausea e perdita dell’equilibrio. Le cause possono essere molteplici: da un’otite trascurata a un’infezione batterica, fino a patologie più complesse come la sindrome di Ménière. Al momento, non esiste una cura definitiva. Le terapie si basano su un approccio multidisciplinare: tecniche comportamentali, farmaci specifici e apparecchi acustici mirati.
Ma c’è un fronte su cui la ricerca scientifica ha acceso un faro di speranza: l’alimentazione. Uno studio condotto dai ricercatori della Chengdu University of Traditional Chinese Medicine, recentemente pubblicato su BMJ Open, ha messo in luce l’impatto di una dieta sana sulla prevenzione dell’acufene. I dati parlano chiaro: su oltre 301.000 partecipanti, coloro che seguivano un’alimentazione ricca di vitamine, fibre e sali minerali mostravano un’incidenza nettamente inferiore del disturbo.
In particolare, chi consumava regolarmente frutta mostrava un rischio ridotto del 35%, mentre le fibre portavano a un calo del 9%. Anche i latticini e la caffeina hanno rivelato effetti positivi, con una riduzione dell’incidenza rispettivamente del 17% e del 10%. Lo studio ha analizzato ben quindici variabili dietetiche, dai carboidrati alla carne, dai legumi agli zuccheri, dimostrando come una buona tavola possa diventare una strategia di prevenzione non farmacologica.
Secondo i nutrizionisti, un’alimentazione mirata contro l’acufene dovrebbe includere alimenti ricchi di vitamina A, vitamina E e vitamine del gruppo B, fondamentali per la salute del sistema uditivo e del sistema nervoso. In questo senso, verdure come broccoli, cavoli, spinaci, funghi e patate dolci rappresentano un valido alleato, così come frutti e ortaggi dai colori accesi e ricchi di antiossidanti, come pomodori, albicocche, peperoni gialli e rossi, agrumi e frutti di bosco.
Anche i cereali integrali e i legumi, grazie al loro elevato contenuto di fibre, svolgono un ruolo importante, così come gli alimenti ricchi di acidi grassi omega-3, che contribuiscono a rafforzare il sistema nervoso centrale e a renderlo meno vulnerabile agli effetti del tinnito. Dall’altra parte, ci sono abitudini alimentari che rischiano di peggiorare il quadro clinico. In particolare, il consumo eccessivo di prodotti confezionati, ricchi di additivi e conservanti, insieme a un apporto elevato di sale e zucchero raffinato, può contribuire ad alimentare lo stato infiammatorio che spesso si nasconde dietro l’acufene.
In sintesi, l’acufene non è solo un problema da otorinolaringoiatra, ma anche un segnale del corpo che coinvolge le scelte quotidiane, a partire da ciò che si mette nel piatto. La buona notizia è che cambiare abitudini, in questo caso, può davvero fare la differenza.
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